
Valeria Ceddia e Marco Napolitano sono due dei 40 operatori socio sanitari che hanno vinto il concorso al Policlinico “Riuniti” di Foggia e iniziato a lavorare accettando il tempo determinato presso la Asl di Foggia fino al marzo scorso, periodo di scadenza dei contratti. Passano tre mesi e Valeria e Marco, insieme agli altri 38 oss risultati idonei, vengono contattati dall’Ufficio personale del Policlinico foggiano per il trasferimento a Lecce.
Sono entrambi di San Marco in Lamis e risultano essere tra i pochi della Capitanata ad aver superato la prova. “Anni fa – ci racconta Valeria – come tante migliaia di persone, partecipiamo al concorsone da oss al policlinico riuniti di Foggia. Personalmente risulto idonea nella posizione 3334, una posizione alquanto buona. Nel 2021 iniziamo a lavorare accentando il determinato in piena pandemia presso la asl Foggia fino alla scadenza del contratto. Dopo qualche mese e precisamente il 17 giugno, l’ufficio personale del Riuniti contatta me e altre 39 persone perché finalmente è arrivato per noi il contratto indeterminato presso Asl Lecce, che chiede appunto 40 oss nell’organico. La gioia e la felicità sono stati immensi! Il famigerato posto fisso finalmente era alle porte”.
Poi, però, arriva la brutta sorpresa. “Ahimè – proseguono -, oggi che sono passati due mesi – periodo in cui siamo stati ad aspettare invano -, l’Asl Lecce comunica che, siccome le stabilizzazioni richiedono tempo, noi non verremo assunti e rimanda tutta la nostra documentazione a Foggia. Assurdo, come con ormai l’indeterminato in tasca 40 persone hanno visto infrangersi un sogno aspettato anni. Assurdo come si giochi ancora con la vita di tanti precari. Questa è illegalità sanitaria. Noi siamo stati chiamati in piena regolarità, accettando la Asl che ci era stata assegnata, e adesso veniamo rimbalzati in una maniera indegna. Dire che siamo nel pieno dell’illegalità è poco ed Asl Lecce dovrebbe guardarsi bene da questo, visto le ultime vicende. Il Policlinico di Foggia dice di non saperne niente, noi nel frattempo abbiamo rinunciato ad altri lavori, abbiamo famiglie e siamo disoccupati. Forse con le stabilizzazioni si deve mettere a posto il solito raccomandato di turno, noi vogliamo solo quello che ci spetta, cioè il nostro lavoro. Spero che venga alla luce questo ennesimo scandalo. Noi andremo avanti! Ci siamo già affidati ad alcuni legali che presenteranno esposti e denunceremo pronti ad avere giustizia”, concludono.
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