Lo scontrino e sullo sfondo l’acqua cristallina. Uno stabilimento turistico per nulla affollato, con “servizi di alta qualità”. Sta facendo discutere il post su Facebook di Danny Sivo, manager della sanità pugliese in vacanza in Grecia.
“Ho speso 10 euro per stare con ombrellone e 2 sdraio in una delle spiagge più belle del mondo e 25 euro a cena con mio figlio. La spiaggia era comunque libera e con poca gente, il parcheggio era gratis (ovviamente). La cena con simpaticissimo e preparatissimo personale e il tutto con regolare scontrino fiscale. I paragoni fateli voi”, ha commentato evidenziando le differenze con la costosa Puglia.
Poi ha aggiunto : “Ieri ho visto su una foto di un menù dalle mie parti ‘three italian frise’ 10 euro”. Proprio in questi giorni Confindustria ha lanciato l’allarme sugli effetti del caro prezzi sulle presenze turistiche in una delle regioni più appetibili d’estate. Il dato di luglio, per la prima volta, fa registrare presenze in calo rispetto alle previsioni.
“Da quasi un mese a questa parte notiamo un calo delle prenotazioni che non ci aspettavamo – ha detto il presidente della sezione Turismo di Confindustria Lecce, Giovanni Serafino – e che si traduce, ovviamente, in una flessione delle presenze nelle strutture turistiche. La situazione sembra piuttosto generalizzata in Puglia, che comunque resta una delle mete più ambite. Negli hotel, quando siamo ormai a fine luglio, ci sono ancora camere libere e non si è visto il tanto atteso tutto esaurito”.