E’ stato il direttore del Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, a chiudere gli incontri della seconda serata del Libro Possibile, il Festival letterario che sta animando l’estate culturale garganica. Travaglio ha tracciato un bilancio giornalistico degli ultimi 30 anni della storia d’Italia con il suo monologo ‘Da Tangentopoli alla guerra’, un’indagine accurata che parte dalla più grande inchiesta sulla corruzione della storia europea, che frantumò gli archetipi politici di allora e sulle cui macerie poggiano i revisionismi e i negazionismi di attuali conflitti nel cuore dell’Europa. Il direttore del Fatto, soffermandosi con i giornalisti ha commentato la crisi di governo e i possibili scenari futuri.
“Contento per la caduta del governo? Draghi stava facendo solo danni, certamente non patiremo conseguenze apocalittiche come ci viene raccontato. L’Italia non ha mai brillato all’estero, se non quando ottenemmo i 209 miliardi del recovery fund, ma non c’era Draghi alla presidenza del Consiglio. Ci aspetta una campagna elettorale breve, balneare, ci sarà molto astensionismo, disinteresse da parte della gente. Il centrodestra come spesso avviene rimane diviso per tutta la legislatura, ma poi si ricompatta in occasione del voto recuperando i voti di quelli che erano a favore e contrari del governo Draghi, mentre il PD molto astutamente ha deciso subito di tagliarsi le gambe e di correre in carrozzella rinunciando all’alleanza con quella che sarebbe la seconda forza progressista”.