La chiusura delle indagini di “Omnia Nostra”, maxi operazione del dicembre scorso contro il clan garganico Lombardi-Ricucci-La Torre ha riservato alcune sorprese rispetto al giorno del blitz. Oltre alle accuse già note, la Dda di Bari ha contestato l’omicidio di Omar Trotta a cinque persone ritenute appartenenti all’organizzazione malavitosa, si tratta di Marco Raduano, Danilo Della Malva, Antonio Quitadamo, Gianluigi Troiano e Angelo Bonsanto (foto sopra). Sulla posizione di quest’ultimo è giunta una nota del suo legale, l’avvocato Luigi Marinelli. La riportiamo.
“In data 8 luglio 2022 – si legge – è stato pubblicato un articolo inerente una attività di indagine che avrebbe portato all’arresto del signor Bonsanto Angelo di San Severo. Questo il titolo: ‘Omicidio Trotta nella bruschetteria di Vieste, arriva la svolta. Beccati 5 uomini tra cui il boss Raduano’. Questo il sottotitolo: ‘Il capoclan viestano sarebbe stato il mandante dell’agguato allo scopo di vendicare la morte del cognato Vescera. Preso anche uno dei presunti killer, il sanseverese Angelo Bonsanto’. Nell’articolo si legge: Nell’ambito della maxi inchiesta antimafia ‘Omnia Nostra’ contro il clan Lombardi-Ricucci-La Torre, i magistrati della Dda di Bari hanno stretto il cerchio attorno a cinque sospettati: il boss di Vieste Marco Raduano detto ‘Pallone’, Angelo Bonsanto di San Severo, legato ai Moretti di Foggia’. Bonsanto avrebbe avuto il ruolo, insieme ad altro complice, di esecutore materiale dell’omicidio presso il ristorante ‘L’Antica Bruschetteria del Corso’. Della Malva, quale ausiliario di Raduano, avrebbe preso parte all’organizzazione dell’omicidio fornendo assistenza logistica e materiale nella loro breve permanenza viestana ai due esecutori materiali dell’omicidio. Infine, Quitadamo avrebbe fornito la pistola calibro 38 a Bonsanto e avrebbe accompagnato quest’ultimo e l’altro killer, subito dopo l’omicidio, lontano da Vieste”.

Ed è qui che giunge la precisazione del legale: “Ebbene, ad oggi (9/7/2022), anzi ad ora (18.30) che le sto scrivendo, il Bonsanto Angelo, da me assistito in altri procedimenti e allo stato detenuto per un ordine di esecuzione pena, non ha mai ricevuto alcun atto giudiziario (avviso di garanzia; ordinanza di custodia cautelare; avviso conclusione indagini o altro) che lo ritenesse indagato (colpevole) di tale reato. Non solo, ma lo stesso – contattato per le vie brevi – nega ogni coinvolgimento in tal senso; inoltre, non vi è alcun procedimento in corso che lo vede coinvolto in o associato adorganizzazioni criminali locali, citate nell’articolo. Tali accuse, se infondate, imprudentemente divulgate, sarebbero gravemente pregiudizievoli (se non pericolose) per la sua famiglia (lo stesso è padre di due bimbe di pochi anni e marito di una giovane donna). Ora bisogna capire le informazioni di cui lei è in possesso quali fondatezze abbiano, salvo essere smentito da qui a qualche giorno per essere stato il suo Quotidiano Vate di tali accuse”.
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