“Non ho nulla di personale contro la Salvemini, l’ho chiarito in ogni dove. Ma un dirigente (tra l’altro ex 110) che le sbaglia tutte deve andare via”. Ne è convinto l’ex consigliere comunale Giuseppe Mainiero, storico oppositore dell’ex sindaco Landella e leader del neonato comitato civico “Resto a Foggia”. Nel mirino c’è ancora Silvana Salvemini, dirigente dei Servizi Sociali. Mainiero è tranchant: “Non è adeguata a svolgere le funzioni dirigenziali. Per me la meritocrazia è un valore imprescindibile. Attendo con ansia le determinazioni della commissaria Magno. Bisogna salvare quel che resta di Servizi Sociali”.
A parere di Mainiero “siamo passati dalla padella alla brace. Dopo l’assessora Roberto (di Fratelli d’Italia) – ricordate quella che distribuiva i pacchi di pasta e le dispense in assessorato – pensavo si potesse solo risalire -. Non riuscire a spendere finanziamenti per alleviare le sofferenze di chi non ce la fa, di chi ha bisogno, non può avere attenuanti o coperture. Sono ormai due anni che in quegli uffici capita di tutto.
Revoca di una casa ad una coppia di anziani la cui responsabilità è quella di essersi ammalati, tra l’altro uno dei coniugi è deceduto. Ritardi inauditi in merito al Piano sociale di zona. Altri soldi che se non sfumano restano in cassa a giacere inutilizzati. Parliamo di milioni di euro”. (In alto, Magno, Salvemini e Mainiero)