Manca ancora tanto alle prossime amministrative del Comune di Foggia, che sarà commissariato ancora per molti mesi. Le elezioni, con ogni probabilità, non arriveranno prima del 2023, ma l’ex consigliere di Senso Civico Antonio De Sabato, attento alle tematiche della legalità, comincia a tracciare le coordinate della sua azione politica.
Ha lanciato da qualche tempo il Progetto Concittadino Foggia, che come spiega, vuole essere un contenitore variegato di partiti e civici, che guarda con attenzione critica al nuovo patto siglato da Pd, civici e M5S per il rinnovo del consiglio provinciale.
De Sabato è duro nella sua nota: “Dopo l’ultima imbarazzante esperienza del PD, escluso per errore proprio dalle elezioni provinciali, oggi appare legittima l’aspirazione dei vertici locali dello stesso Pd, Articolo 1, 5 Stelle e Insieme per la Capitanata , di ricompattarsi per tentare di recuperare il terreno perduto, in termini di azione politica e credibilità tra gli elettori. Nel contempo, però, suscita perplessità che un tale coacervo di uomini, idee e posizioni differenti, possa costituire uno schema per una presunta alleanza utile alla città di Foggia, test questo che osservato nel Governo Regionale, non convince affatto. Così facendo, alla città di Foggia si offrirebbe un sistema di potere e non di amministrazione. Dopo un lungo periodo di commissariamento, è più che opportuno, invece, garantire un assetto di buona politica, lontano dalle logiche di potere che tutti ormai conosciamo e he fin qui hanno prevalso anche per l’inconsistenza di una proposta alternativa capace di emozionare i cittadini foggiani. Ed è per questo che Progetto Concittadino Foggia, non si accoderà alle vecchie logiche dominanti nel passato, comitati di affari, né prenderà mai parte ad una coalizione le cui dinamiche hanno contribuito in parte ad alimentare inconsapevolmente una visione di città di cui oggi restano solo macerie”.
Foggia merita altro perché Foggia è altro, osserva De Sabato, che chiarisce subito di non avere mire da candidato sindaco. “Il nostro non è un ‘interesse’ ad amministrare la città , in nome del quale si partoriscono alleanze innaturali e strumentali esclusivamente ad una gestione del potere e nulla più. Non vi è alcun bisogno pertanto di mutuare lo schema con cui il governatore Emiliano detiene lo scettro del potere in Regione”.