Il giorno dell’antiracket a Foggia. “Uno strumento che offriamo per togliere dalla solitudine le vittime di estorsione, mettendole in rapporto con le forze di polizia. Quando ciò accade aumentano le denunce. Senza le denunce noi possiamo dire tutto quello che vogliamo ma il problema mafioso resterà attuale. Occorre la collaborazione delle vittime. Qualcuno si è già esposto ma rappresenta una assoluta minoranza. Spero possa replicarsi quanto di buono è stato fatto a Vieste anni fa. La possibilità c’è. Ma non è facile e il risultato non sarà immediato”. Lo ha dichiarato il presidente della Fai Antiracket, Tano Grasso oggi a Foggia per la presentazione dell’associazione antiracket intitolata ai fratelli Luciani e presieduta dall’imprenditore Alessandro Zito.
“Oggi lo Stato è qui con noi – ha detto Lazzaro D’Auria, imprenditore che denunciò la mafia -. È il momento in cui tutti gli imprenditori del territorio si devono ribellare a questa mafia che assilla e distrugge il territorio. Noi allo Stato non chiediamo niente, è lo Stato che deve darci qualcosa”.
Rossano Sasso, parlamentare pugliese, commenta così l’arrivo di 50 nuovi agenti in Questura annunciati dalla ministra: “Non basta. Chiedo che Lamorgese porti più personale delle forze dell’ordine in questa città. Foggia merita più divise e meno promesse. Il territorio va bonificato. Occorre rispondere con il pugno duro alle recenti bombe. Senza se e senza ma”.