“Se fossimo tutti vaccinati Omicron sarebbe solo un’influenza”, Lopalco: “Convincere i no vax”

“8.000 morti. Più di 100.000 casi sintomatici nelle settimane di picco. Almeno 6.000.000 di infezioni in poco più di due mesi.
Questi numeri spaventano? Certamente si. Sono i numeri che mediamente, in epoca pre-COVID19, si osservavano in Italia nel corso di una stagione influenzale”. È l’analisi dell’epidemiologo ed ex assessore alla Sanità della Regione Puglia, Pier Luigi Lopalco.
“Ho velocemente raccolto qualche titolo di stampa apparso, dal nord al sud della penisola, negli ultimi inverni prima della pandemia. Cioè è quanto accade ‘normalmente’ quando un brutto virus come quello dell’influenza diventa endemico e si manifesta nella popolazione con ondate stagionali. Si ammalano in tanti, gli ospedali vanno in tilt per qualche settimana, molte attività rallentano perché tanti impiegati sono a casa con la febbre”.
“Se oggi, per magia, fossimo tutti vaccinati contro COVID19 l’ondata della variante omicron passerebbe probabilmente come un’ondata stagionale di influenza. Che, per carità, non è uno scherzo, ma certamente non giustifica isolamenti a gogò e minacce di lock-down. Fra i vaccinati si è già realizzata una situazione da ‘circolazione endemica’. Ed il vaccinato, ogni volta che incontra il virus, magari in una nuova variante, non fa altro che affinare la qualità della propria protezione immunitaria.
Purtroppo resta ancora il problema dei non vaccinati. Di una popolazione cioè in cui il virus continua a circolare con caratteristiche pandemiche: altissima trasmissibilità e gravità clinica elevata. E’ questo il gruppo di popolazione su cui dobbiamo concentrare gli sforzi – conclude -. Dobbiamo continuare ad usare ogni mezzo per convincerli a varcare la soglia del centro di vaccinazione. Per il loro stesso interesse. Sono loro quelli che rischiano di più ed oggi non possono neanche sentirsi protetti da chi si è vaccinato, perché il virus circola e continuerà a circolare anche a fronte di coperture vaccinali elevate”.