Ordinanza del sindaco di Stornara, Rocco Calamita dopo la tragedia al campo nomadi. Sono ancora sotto gli occhi di tutti le immagini di degrado della baraccopoli dove, lo scorso 17 dicembre, un incendio ha provocato la morte di due bambini di 4 e 2 anni, i fratellini Christian e Birka. Oggetto del provvedimento del primo cittadino il “Ripristino delle condizioni igienico-sanitarie e ambientali del campo rom sito in Stornara al foglio 19 p.lla 16 – eredi Masciavè”.
Il documento ricorda che nell’insediamento sono presenti circa 500 persone, principalmente di nazionalità bulgara in scarse condizioni igienico-sanitarie e di salubrità rappresentate da sopralluoghi di Asl e Polizia Locale dai quali è emersa la presenza di cumuli di rifiuti di vario genere, presenti all’interno del campo rom e nelle immediate adiacenze. L’ordinanza evidenzia anche lo svolgimento di attività pericolose da parte dei nomadi insediati, soprattutto con riguardo alla combustione di materiale inquinante e correlata immissione di fumi dannosi per la salute pubblica. Per non parlare poi dei vari incendi di ecoballe, sostanze plastiche, tessuti compressi, scarti di edilizia e di vario genere documentati da alcune relazioni di intervento del Comando provinciale dei vigili del fuoco di Foggia. Insomma, le autorità erano informate della situazione già da diverso tempo.
Insomma, per tutti questi motivi, il sindaco ordina “agli eredi Masciavè, in qualità di aventi diritti reali, e agli occupanti il campo rom, in qualità di responsabili in solido delle precarie condizioni igienico-sanitarie in cui versa il sito, nonché del continuo abbandono di rifiuti ivi presenti, il ripristino immediato (nell’arco delle 24 ore) delle condizioni igienico-sanitarie e di salubrità del sito attraverso il ripristino ambientale con verifica di contaminazione dei suoli come disposto dal D.Lgs. n. 152/2006”.