Dopo poco più di un anno dal tragico incidente che è costato la vita ad un giovane ragazzo di Vico del Gargano, Francesco Elia Afferrante, è arrivata la sentenza che condanna l’autista dell’utilitaria che il 24 settembre 2020 investì il giovane a bordo di una moto sulla provinciale per Ischitella, a pochi metri dal centro abitato di Vico. Questa mattina siamo tornati sul luogo dell’incidente, dove il papà Giovanni e la mamma Antonella Lamonica, hanno voluto commentare la sentenza. “Sono molto delusa e amareggiata. Nemmeno la revoca della patente come è previsto negli omicidi stradali, solo una breve sospensione per un anno. Questa persona l’ho incontrata stamattina in giro per le strade di Vico, non è stato punito come prevede l’omicidio stradale, ha ricevuto una pena irrisoria. Si avvia una procedura d’ufficio, partono le indagini, si fanno le dovute perizie che rivelano, come nel caso di mio figlio, aggravanti della strada per guida pericolosa superamento della linea continua guida contro mano ed alta velocità, aggravanti che dovrebbero portare l’accusa ad una pena minima di 5 anni. Si esegue un esame autoptico. Si esegue un accertamento sui dati del telefono dell’accusato che rivelano che al momento dell’impatto era intento ad una conversazione telefonica“.
“Dopo 7 mesi d’indagine – continua il genitore – il pm si accorda con il difensore per un patteggiamento senza neanche leggere i risultati dell’indagine, e quindi facendo partire la pena a 2 anni senza aggravanti accordando una pena di un anno e quattro mesi e una sospensione della patente per un anno. Tutto questo confermato dal giudice. E noi senza nostro figlio e senza giustizia…”.
Ai nostri microfoni anche il papà. “Mi aspettavo almeno le scuse da parte del ragazzo che era alla guida e della sua famiglia. Sono passati 14 mesi e nulla di tutto questo. Mi lacera il cuore. Come padre soffro tantissimo. Lui gioca e scherza e mio figlio è al cimitero”.