30 anni di galera ad Angelo Dimeo, 44enne di Cerignola. Per il Tribunale di Foggia fu lui ad uccidere la povera moglie Nunzia Compierchio, 41 anni, freddata in un appartamento a pianterreno di via Fabriano, periferia del centro ofantino. Dimeo esplose cinque colpi di pistola calibro 3,80, fatali per la donna, ennesima vittima di femminicidio nel Foggiano. Nelle scorse ore è stata emessa la sentenza dei giudici per quel fatto di sangue, risalente agli inizi di luglio del 2020. Dimeo avrebbe agito in quanto non accettava la fine della relazione. Nonostante questo, continuava a convivere con la vittima. Tre i figli della coppia, due minorenni e un maggiorenne, quest’ultimo in carcere per rapina all’epoca del femminicidio.
L’imputato è stato condannato a 30 anni per omicidio volontario aggravato da motivi abietti e futili. È stata esclusa la premeditazione. A pena espiata, i giudici hanno stabilito che Dimeo venga sottoposto alla misura di sicurezza del ricovero presso una Rems per la durata di tre anni.