Dopo gli squilli a vuoto delle Asl, scattano le denunce. I positivi irreperibili, quelli che dopo il tampone rapido staccano il cellulare per sfuggire alla quarantena (e per salvare le vacanze), allarmano le Regioni. I casi si moltiplicano, dal Lazio alla Puglia, dalla Campania all’Emilia Romagna.
Fuga dalla quarantena, numeri falsi
Per schivare l’isolamento e mettere in salvo le ferie, c’è chi ha fornito numeri di cellulare falsi, chi ha annotato sul modulo del test indirizzi inventati. La maggior parte, semplicemente, non ha mai risposto alle chiamate delle Asl. Quasi tutti si rendono irreperibili dopo il tampone rapido in farmacia, senza mai presentarsi in ospedale o al drive-in per il molecolare. L’unico test che vale a livello diagnostico e che fa scattare ufficialmente la quarantena.
Le sanzioni
Cosa rischia chi viola la quarantena? Solitamente una sanzione amministrativa, che va dai 400 ai 3mila euro. Ma l’assessore alla Sanità della Puglia, Pierluigi Lopalco, ipotizza “il reato di epidemia colposa, perché se non si rispetta l’isolamento, sapendo di essere positivi, c’è un articolo apposito del codice penale“. Solo nel Salento, l’azienda sanitaria locale ha denunciato 20 positivi-fantasma in queste settimane. “Abbiamo una convenzione ad hoc con le forze dell’ordine – riprende Lopalco – gli agenti ci aiutano a rintracciare i positivi che non si presentano. Stiamo parlando di un comportamento molto pericoloso: se viene meno il tracciamento, salta il controllo del focolaio epidemico. È un atto contro i propri affetti, ma anche contro la comunità”. (fonte ilmessaggero)