Sono tra 120 e 130, tra studenti minorenni e accompagnatori, gli italiani bloccati a Malta a causa di un focolaio Covid scoppiato durante una vacanza studio. Cinquanta persone – tra ragazzi e guide – sono risultate positive al coronavirus, le altre sono risultate negative al tampone: tutte sono state messe in quarantena nel Paese. Non solo: sono bloccati a Malta, a causa di un altro focolaio, anche otto studenti (sette ragazzi e una ragazza) neo diplomati al Liceo scientifico Viesseux di Imperia, in vacanza a Sliema per festeggiare la maturità
Il balzo dei contagi a Malta
A Malta, Paese col più alto tasso al mondo di residenti completamente vaccinati e dove i nuovi casi erano scesi a zero qualche settimana fa, negli ultimi giorni c’è stato un balzo dei contagi. Da una settimana l’arcipelago ha riaperto alle comitive di teenager italiani ed europei: secondo le autorità, il 90% dei 252 casi attualmente attivi (di cui tre ricoverati) riguarda giovani stranieri entrati nel Paese – con un test molecolare negativo – per studiare in una delle circa 40 scuole d’inglese presenti tra Malta e Gozo o per fare una vacanza. Tra i focolai, se ne registrano 9 in altrettante scuole d’inglese.
Gli studenti italiani bloccati nel Paese
Tra gli italiani bloccati a Malta, che ora stanno trascorrendo la quarantena in un albergo, ci sono anche una settantina di minorenni più i loro accompagnatori. Secondo le norme maltesi, in caso di positività la quarantena è obbligatoria (e a pagamento) fino a un doppio tampone negativo. Ieri l’ambasciata, in continuo contatto telefonico con i ragazzi, ha organizzato in collaborazione con le autorità un servizio di trasporto per radunare gli studenti al Corinthia Marina, a Saint Julian, riconvertito in Covid Hotel, al quale nessuno può avere accesso.Il cluster, si apprende, ha colpito anche ragazzi francesi e spagnoli. A parlare dei ragazzi rimasti bloccati nel Paese è stato Erich Grimaldi, presidente del comitato “Cura Domiciliare Covid19”, a cui si è rivolta la mamma di una ragazza di Portici (Napoli) per chiedere che venisse fornita assistenza ai giovani. Proprio grazie al comitato, per alcuni degli studenti sono in arrivo ricette e farmaci. “I ragazzi – ha spiegato Grimaldi – sono stati contattati dai medici volontari, i quali si sono attivati con i professionisti sanitari e farmacisti fino a individuare quelli disposti a ricevere le ricette dall’Italia e consegnare i farmaci, dopo circa una settimana di isolamento senza alcuna terapia”. Anche l’Ambasciata italiana a La Valletta – come ha precisato in un post su Facebook – sta assicurando assistenza, “in raccordo con le competenti Autorità maltesi”. “Il Personale della Sede, compatibilmente con le restrizioni di carattere sanitario, si sta recando presso le strutture dove sono ospitati i gruppi più numerosi di connazionali, per assicurare che il trattamento risponda agli standard concordati in occasione dell’acquisto del pacchetto”, ha precisato la sede diplomatica.
Almeno 20 ragazzi pugliesi
Tra i ragazzi bloccati nel Paese ci sono anche una ventina di pugliesi. Tra loro c’è anche un minore di Molfetta (Bari): il sindaco Tommaso Minervini, esprimendo forte preoccupazione, ha scritto al ministro degli Affari Esteri Luigi Di Maio e al presidente della Puglia Michele Emiliano affinché attivino tutte le procedure per consentire il rimpatrio dei ragazzi risultati negativi al tampone e far svolgere loro il periodo di quarantena nei propri comuni di residenza.