I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di San Giovanni Rotondo, coadiuvati dallo Squadrone Eliportato Cacciatori di Puglia, nella mattinata del 21 maggio 2021 hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Foggia nei confronti di Giuseppe Gravina, classe 1984, di San Marco in Lamis, pregiudicato, ritenuto responsabile di tentata estorsione e lesioni personali. L’indagine, svolta sotto la direzione della Procura della Repubblica di Foggia che ha portato alla richiesta e alla conseguente emissione del provvedimento restrittivo, ha avuto inizio nello scorso mese di febbraio, quando l’amministratore della ditta che gestisce la raccolta dei rifiuti in San Marco in Lamis venne aggredito nella piazza centrale da Gravina, il quale pretendeva di continuare a lavorare presso quella ditta senza in realtà svolgere l’attività lavorativa cui era preposto.
I fatti risalgono precisamente al 10 febbraio. Quel giorno, Gravina venne a conoscenza che il suo datore di lavoro, dopo diversi sopralluoghi, aveva scoperto le sue reiterate assenze dal lavoro senza giustificazione. Tuttavia, i registri che attestano la presenza del dipendente erano state fittiziamente firmati. Infastidito dall’atteggiamento del datore di lavoro, Gravina si era messo alla sua ricerca e dopo averlo incrociato in San Marco in Lamis a bordo della sua autovettura lo raggiunse e dopo averlo affiancato gli intimò di fermarsi, quindi scese dal mezzo e avvicinandosi lo colpì con schiaffi e pugni, procurandogli delle lesioni giudicate guaribili in 5 giorni dai sanitari dell’Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza.
I fatti furono ripresi dalle telecamere del circuito cittadino. Quella stessa sera la vittima, dopo aver denunciato l’accaduto presso i carabinieri di San Giovanni Rotondo, nel ritornare a casa incontrò alla periferia di San Marco in Lamis l’arrestato il quale, nell’incrociare il suo sguardo, lo minacciò passandosi la mano sotto la gola. Le successive indagini avviate attraverso l’escussione e confronto di persone informate sui fatti, intercettazioni telefoniche ed ambientali, acquisizione di filmati e documentazione hanno consentito di individuare chiari e inequivocabili elementi di reità nei confronti dell’arrestato per i delitti per cui si procede raccolti in un’informativa conclusiva con seguente richiesta da parte del pm di custodia cautelare in carcere che il gip del Tribunale di Foggia emessa il 18 maggio 2021. Dopo le formalità di rito l’arrestato è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Foggia, a disposizione dell’autorità giudiziaria mandante.