“Tiziana Gentile era riversa a terra, adagiata sul lato destro, con indosso una felpa bordeaux con cappuccio, in parte alzata al punto da lasciare la parte lombare scoperta, con evidenti segni di colluttazione, quali escoriazioni e graffi, intrisi di macchie ematiche sulla stessa; con una copiosa fuoriuscita di liquido ematico in prossimità del volto, probabilmente proveniente da una profonda ferita al collo; numerose macchie ematiche intorno al corpo della stessa”. Viene descritta così la scena del delitto di Orta Nova, nell’abitazione di via La Bellarte dove ha trovato la morte la 48enne Tiziana Gentile. Nel decreto di fermo del sospettato, il bracciante agricolo Gerardo Tarantino si legge inoltre che la vittima aveva “i pantaloni del pigiama abbassati a tal punto da lasciare completamente scoperti i glutei”.
Tarantino è in carcere alla luce dei gravi indizi di colpevolezza a suo carico (qui tutti i dettagli) ma continua a professarsi innocente. Sarà sentito dal gip nelle prossime ore. Ai carabinieri che lo hanno intercettato tra le scale, quel pomeriggio, ha detto “sono un vostro collega, sono venuto dalla mia amica per alcune questioni relative alle buste paga”. Tarantino e Gentile lavoravano nei campi ma si conoscevano già da tempo. Il presunto killer e sua moglie Valentina per un periodo uscivano insieme a Tiziana e all’ex marito di quest’ultima, il signor Michele. Ultimamente Tiziana stava dalla madre a Stornara ma dopo aver scoperto di essere positiva al Covid si era trasferita per la quarantena in via La Bellarte dove un tempo viveva con l’ex marito. Tra Michele e Tiziana i rapporti erano rimasti cordiali, ma erano in procinto di separarsi ufficialmente.
Cosa è successo in quell’appartamento è ancora al vaglio degli inquirenti. Un vicino ha parlato di “urla tipo di dolore, intense ma brevi”. E ha ricordato con affetto la vittima:“Era una brava signora e non ho mai visto altri soggetti estranei al nucleo familiare frequentare quell’abitazione”. Il vicino ha riferito di aver aiutato i carabinieri a sfondare la porta dell’abitazione: “Una volta aperta abbiamo trovato il cadavere della signora Gentile davanti alla porta. Era riversa a terra girata sul lato destro, dava le spalle alla porta di ingresso. Notavo che era vestita ma aveva il pantalone abbassato fin sotto i glutei”.
A questo punto il pm ha chiesto: “Quando avete aperto la porta dell’abitazione, il soggetto che era insieme ai carabinieri che reazione ha avuto?”, risposta: “Ricordo che era agitato e gridava frasi del tipo ‘aiutatela, aiutatela’”. Le tracce di sangue trovate addosso a Tarantino, un dito lacerato ed altre escoriazioni complicano la posizione dell’uomo su cui pesano anche le varie testimonianze acquisite dagli inquirenti.
La figlia della vittima ha spiegato che l’uomo l’ha contattata telefonicamente alle ore 16:16 (poco dopo il femminicidio, ndr). “Non aveva il mio numero, è andato sul mio posto di lavoro (un bar di Carapelle) dove lo ha chiesto al mio titolare che glielo dava”. All’inizio, la ragazza non ha risposto agli squilli. Lo ha fatto poco dopo: “Mi ha chiesto con insistenza dove fossi, dicendomi di recarmi a casa di mia madre perché la stessa aveva bisogno di aiuto, in quanto c’era l’ambulanza sotto casa sua e mia madre non gli aveva risposto al citofono. Rispondevo di essere a Carapelle e notavo delle contraddizioni in quello che diceva il Tarantino il quale da un lato mi riferiva di essere a Carapelle e dall’altro di essere sotto casa di mia madre a Orta Nova dove aveva citofonato senza ottenere risposta”.
Secondo gli inquirenti, “è ben evidente” che Tarantino, “subito dopo aver commesso l’omicidio di Gentile Tiziana, in preda al panico, abbia tentato disperatamente di costruirsi un alibi, contattando ripetutamente la figlia della vittima di cui aveva reperito il numero, chiedendole confusamente di giungere in soccorso di sua madre. Lo spostamento dell’indagato da Orta Nova a Carapelle è assolutamente compatibile con l’orario dell’omicidio ipotizzato sulla scorta delle dichiarazioni rese dalle persone informate sui fatti”. Orta Nova dista appena 4 chilometri da Carapelle, secondo gli investigatori Tarantino, dopo essersi allontanato dal luogo del delitto si sarebbe recato a Carapelle presso il luogo di lavoro della vittima per poi ritornare a Orta Nova sul luogo del femminicidio. “Spostamenti coerenti con l’orario in cui è stato commesso il delitto”. Intanto, è stato fissato per lunedì 1 febbraio il giorno dell’autopsia sul corpo della donna.