“Sono passati due mesi dal colloquio avuto con il sindaco Giuseppe Pitta e l’assessore Alfonso Trivisonne riguardo alla situazione della macchina amministrativa. Entrambi avevano preso degli impegni che, ad oggi, non sono stati onorati. Due mesi di assoluto e incomprensibile silenzio. Lucera aspetta risposte che non arrivano”. La FP Cgil, attraverso le dichiarazioni del suo segretario provinciale Mario La Vecchia, torna sui problemi inerenti alle gravi lacune che caratterizzano l’organico del Comune di Lucera, e lo fa mettendo in luce i numeri che riguardano dirigenti e dipendenti comunali. “La macchina amministrativa è pesantemente sotto organico”, ha aggiunto Mario La Vecchia, segretario provinciale della FP Cgil Foggia.
“Non è soltanto un problema di numeri, ma anche e soprattutto di funzioni e ruoli specifici, da cui dipendono l’erogazione e l’efficienza dei servizi ai cittadini. Allo stato attuale, ci sono soltanto 2 dirigenti su 5; 9 funzionari sui 33 necessari; 25 istruttori sui 65 previsti. Complessivamente, tra ruoli di responsabilità e dipendenti del comparto, il Comune di Lucera si regge sul lavoro di 112 persone sulle 183 unità previste dall’ultima rimodulazione della pianta organica: di quelle 112 persone, soltanto 49 sono a tempo pieno, le altre hanno contratti part-time”.
A partire da gennaio, inoltre, molte di quelle 112 persone andranno in pensione. In sostanza, la macchina amministrativa del Comune di Lucera è come un’automobile costretta a camminare su 2 ruote. Lo stato di dissesto non è una scusante valida per lasciare tutto com’è: negli ultimi 6 anni, prima al sindaco Tutolo poi al suo successore Giuseppe Pitta lo Stato ha dato la possibilità di assumere almeno 20 unità. Non sappiamo perché quella possibilità non sia stata utilizzata, così come non è dato sapere quali intenzioni abbia la nuova Giunta riguardo a questo enorme problema relativo al funzionamento della macchina amministrativa”, ha dichiarato La Vecchia.
“Ricorrere al privato per esternalizzare servizi non è una misura accettabile, lo diciamo subito e con chiarezza. Il privato deve guadagnare e quel guadagno, per forza di cose, è un costo che ricadrà sia sui cittadini in termini di tasse e qualità dei servizi sia sui lavoratori, chiamati a ovviare a carenze strutturali con un inquadramento contrattuale al ribasso. Non erano questi i patti. A novembre 2019, parti sindacali e Amministrazione comunale firmarono una pre-intesa per l’applicazione di un nuovo accordo contrattuale. Da mesi, prima la Giunta Tutolo poi quella dell’attuale sindaco avrebbero dovuto autorizzare i dirigenti per procedere alla sottoscrizione definitiva, ma nulla di tutto questo è accaduto. Da novembre 2019 è passato oltre un anno. Era lecito aspettarsi che, dopo la nomina di tutti gli assessori della giunta, avvenuta il 21 ottobre 2020, il nuovo sindaco e l’assessore Trivisonne si mettessero al lavoro su queste problematiche, ma ad oggi non è stato fatto alcun passo in avanti, anzi. C’è da dire che l’assessore Trivisonne, che ha la delega al Personale, in due mesi non ha ancora sentito né il dovere né la necessità di presentarsi in qualche modo a dirigenti e dipendenti comunali, nemmeno attraverso una comunicazione o una nota d’intenti. Non è con i video su Facebook che si può amministrare una città importante, complessa e articolata come Lucera. Occorre prendere decisioni concrete e avere la capacità di intervenire in modo efficiente e celere sui problemi. Oggi la macchina amministrativa del Comune di Lucera è dimezzata rispetto a numeri, funzioni e ruoli necessari a dare risposte e servizi concreti a una popolazione di circa 30mila abitanti. Abbiamo evidenziato i problemi, avanzato delle richieste e presentato proposte: sindaco e giunta cosa intendono fare? E’ possibile e accettabile che, a oltre due mesi dalla presentazione della Giunta, l’amministrazione comunale sia ancora totalmente ferma e inoperosa su problemi come quelli che abbiamo esposto? La FP Cgil ritiene di no. Ecco perché, se la giunta continuerà a latitare, ci riserviamo di adottare ogni azione utile affinché alle questioni che abbiamo messo in evidenza siano date dalle risposte concrete”.