“Il decreto del Ministro della Salute, Roberto Speranza, che assegna alla Puglia la fascia ‘gialla’ di rischio epidemiologico è, senza mezzi termini, un atto di profonda leggerezza, che non tiene conto della situazione reale, soprattutto di territori come le province di Foggia e Barletta-Andria-Trani, dove il numero dei positivi è costantemente in aumento”. Lo dichiara il consigliere regionale lucerino, Antonio Tutolo.
“Un provvedimento, avversato persino dall’Istituto Superiore di Sanità, che rischia di avere conseguenze gravissime sulla popolazione, anche alla luce della cosiddetta terza ondata Covid prevista. Credo che la politica debba essere fatta con scelte responsabili e coraggiose, sulla base delle situazioni dei singoli territori e non sull’abbrivo di provvedimenti generali che poco hanno a che fare con la tutela della salute pubblica. Perciò, nella mattinata di oggi ho scritto al Presidente della Regione, Emiliano e ai deputati e senatori eletti nella provincia di Foggia per sollecitarli ad intraprendere qualsiasi azione di loro competenza per scongiurare un disastro annunciato ed accelerare, piuttosto, una serie di provvedimenti tesi a lenire il disagio socio-economico della popolazione, senza esporla ad inutili rischi per la salute”.
Questo il testo integrale della mia missiva:
Egr. Presidente della Regione, On.li Deputati e Senatori eletti in Provincia di Foggia,
in merito all’Ordinanza relativa al contenimento del Covid-19, firmata dal Ministro della Salute, dott. Roberto Speranza, in vigore dal 6 dicembre p.v., che assegna alla Puglia la fascia più blanda di rischio epidemico (area gialla), il sottoscritto intende manifestarvi le sue forti perplessità, avvalorate, purtroppo, da dati tutt’altro che incoraggianti segnatamente nei territori delle province di Foggia e della B.A.T. e sollecitare le SS.LL. ad esercitare tutte le pressioni del caso a che il Governo riveda la sua decisione, attribuisca un congruo livello di rischio ed intraprenda i provvedimenti restrittivi più appropriati alla situazione reale.Fa presente, inoltre, che sono stati 1419 i nuovi casi in tutta la regione e che nella provincia di Foggia si contano, attualmente, 13.720 casi di positività, ben 220,5 ogni diecimila abitanti, con 35 decessi registrati nella sola giornata di ieri. Una situazione non dissimile a quella del 19 novembre u.s., quando fu richiesta al Ministro della Salute la zona rossa e che rende ancora più inspiegabile la ratio di quest’ultimo provvedimento. Invero, il buonsenso e la cautela vorrebbero che, sulla base dei dati che provengono, ancora oggi, dalla pressione esercitata sulle strutture ospedaliere, andassimo nel senso opposto: non verso la zona gialla ma verso la rossa. Prendendo a riferimento il dato settimanale a correzione delle oscillazioni quotidiane, il numero dei positivi in Puglia è costantemente e gradualmente in aumento con un tasso di mortalità in controtendenza rispetto all’RT, il che dovrebbe indurre tutti ad un atteggiamento di massima prudenza.
Tali considerazioni, all’avviso del sottoscritto, sono imprescindibili nell’inquadramento del rischio epidemiologico per un territorio le cui strutture sanitarie sono già allo stremo e richiedono, piuttosto, misure volte ad alleggerirne il carico e a tutelare l’incolumità del personale che ivi presta servizio. Sarebbe veramente biasimevole ripetere errori verificati, durante la prima ondata, in altri territori, quali, ad esempio, i Comuni bergamaschi di Alzano e Nembro, dove la sottovalutazione del rischio e l’indugiare di misure più incisive hanno determinato il dilagare della pandemia con un enorme danno in termini di salute pubblica e vite umane.
Gli algoritmi, sicuramente utili ai fini clinici e statistici, non possono determinare la politica di un territorio o di una nazione a scapito del senso di responsabilità e delle situazioni reali e contingenti delle singole comunità, anche alla luce della prevedibile c.d. terza ondata Covid. Pertanto, chiede alle SS.LL. di esperire, nei modi e nelle sedi opportune, qualsiasi tentativo per modificare un provvedimento assolutamente scellerato – avversato persino dall’Istituto Superiore di Sanità – il quale non tiene conto della situazione reale di pericolo per la popolazione e che, tra l’altro, rischia di generare confusione o addirittura irresponsabilità da parte dei cittadini, specie in un periodo sensibile come quello delle festività natalizie. Inoltre, auspica che vengano al più presto liquidate le somme del bonus ristori per tutte le attività danneggiate da quest’epidemia e che, più in generale, si provveda a lenire il disagio socio-economico della popolazione senza, per questo, esporla ad un rischio sanitario così alto.
Sperando che le forti preoccupazioni in merito alle gravi conseguenze di queste scelte siano condivise e
confidando in un impegno concreto e deciso nello scongiurarle, porge distinti saluti.