“Una coltellata all’addome che ha causato un’emorragia ed è stata presumibilmente quella mortale. I segni sulla schiena non si esclude possano essere compatibili con un incidente stradale che la vittima ha avuto nel pomeriggio di lunedì con la sua autovettura. Infatti è stato accompagnato a casa da un amico”.
Così l’avvocato Angelo Salvemini, legale della mamma del bambino di 8 anni coinvolto nell’omicidio del patrigno, il 38enne di Manfredonia, Mario Renzulli. Si è svolta l’autopsia sul corpo dell’uomo che ha confermato le cause della morte, sopraggiunta per una coltellata inferta poco sopra l’ombelico. Non si esclude che il decesso sia dovuto all’ingente perdita di sangue. Occhi puntati, dunque, sulle tempistiche. Quanti minuti sono trascorsi dalla coltellata all’arrivo del padre di Renzulli? E perché è dovuto intervenire l’uomo per soccorrere il figlio? Il padre della vittima si trovava alla periferia di Manfredonia, ad almeno un quarto d’ora dal podere di “Macchia Rotonda”, scenario della tragedia. Perché la compagna di Renzulli ha chiamato il suocero e non l’ambulanza?
Intanto, come detto, l’esame autoptico ha evidenziato altre ferite oltre alla coltellata. Ci sono segni su addome e schiena: non si esclude che possano risalire all’incidente stradale di qualche ora prima. “Necessari altri accertamenti per capire la natura di questi segni”, ha detto Salvemini.
Nel frattempo, l’avvocato Michele Arena, legale della famiglia della vittima, interpellato da l’Immediato dichiara: “No comment su esito dell’autopsia, ancora in fase di sviluppo. Ma non perché non siano emersi elementi importanti, ma solo perché non abbiamo alcuna intenzione di intralciare le indagini. E abbiamo massima fiducia nel lavoro degli inquirenti”.