
Roma, 27 novembre 2020 – Coronavirus e zone: arrivato il ‘verdetto’ sulle zone rossa, arancione e gialla. Con i i dati settimanali dell’Iss, viene ridefinita la mappa delle zone italiane a rischio. La curva dei contagi flette, il premier Conte in mattinata promette: “Nel pomeriggio avremo delle novità”. Ed eccole: il Ministro della Salute, Roberto Speranza sta per firmare una nuova ordinanza con cui dispone l’area arancione per le regioni Calabria, Lombardia e Piemonte e l’area gialla per Liguria e Sicilia. Il provvedimento sarà in vigore da domenica 29 novembre. Nel frattempo, proseguono i lavori sul nuovo Dpcm di Natale (qui le ultime notizie).
Per il Friuli Venezia Giulia il leghista Massimiliano Fedriga assicura che non sarà prevista la zona rossa (“Secondo i dati meritiamo la gialla”, rivendica), mentre la Toscana e l’Emilia Romagna dovrebbero essere declassate il 4 dicembre tornando rispettivamente in fascia arancione e gialla. Nella stessa data, dovrebbero tornare nell’area più bassa di rischio anche le Marche.
Bollettino Coronavirus: i contagi del 27 novembre
Lombardia arancione da domenica
Il pressing per tornare arancioni ha sortito i suoi effetti sulla scorta dei dati, incoraggianti. Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana ha dichiarato il passaggio alla zona arancione già nel primo pomeriggio. “La zona arancione viene dichiarata da oggi, domani l’ordinanza verrà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale ed entra in vigore dal giorno successivo”, aggiunge dopo le 18. “Siamo zona arancione, riapriamo i negozi”, aveva scritto in precedenza su Twitter. Quindi la conferma: da domenica la Lombardia lascia la zona rossa.
Il sindaco Sala: “Se è meglio aspettare non mi opporrò”
Già ieri sera, dopo una telefonata col governatore Fontana, la posizione del ministro della Salute sembrava più morbida. “A Fontana ho solo detto che sarebbe saggio prendersi tre o quattro giorni in più, ma se vuole uscire può farlo”. Il governatore insiste, sottolineando che “restare in zona rossa significa non fotografare la realtà dei fatti e non considerare i grandi sacrifici dei lombardi”.
Emilia-Romagna in zona gialla
La regione tornerà gialla, ma solo dal 4 dicembre. L’ordinanza regionale sui negozi dovrebbe però ridursi già da questa domenica. Al momento bar e ristoranti saranno aperti solo per l’asporto e le consegne a domicilio e verrà mantenuto il divieto di spostamento fra i Comuni se non per motivi di lavoro, salute o stato di necessità.
Toscana
Anche la Toscana dovrebbe scolorirsi da rossa ad arancione il 4 dicembre. Il governatore Eugenio Giani in un video su Facebook traccia il cronoprogramma: “Siamo partiti in zona rossa il 15 novembre, finiremo il 29, dunque 14 giorni. Farò a quel punto un provvedimento che porta fino alla prima riunione del Comitato tecnico scientifico, giovedì 3 dicembre. Venerdì 4 il ministro Speranza firmerà l’ordinanza per un allentamento della zona rossa, ovvero il ritorno in zona arancione. Avremo la possibilità di una ventina di giorni, fino a Natale, per minori restrizioni”.
Piemonte
La Regione passerà domenica da zona rossa ad arencione tra l’1 e il 3 di dicembre. L’indice Rt del Piemonte è sceso al di sotto dell’1, ha annunciato ieri il presidente Alberto Cirio, precisando che “quando è stato messo in zona rossa l’Rt era a 2,16, poi la settimana dopo è sceso a 1,99, quella successiva, 1,36, lo scorso venerdì eravamo a 1,1 e i valori attuali, che saranno formalizzati domani dal Governo, ci pongono al di sotto dell’1”.
Alto Adige: negozi aperti, scuole in presenza
Da lunedì prossimo tutti i negozi saranno aperti e nelle scuole medie riprenderà’ la didattica in presenza, ha scritto l’assessore altoatesino all’istruzione di lingua tedesca, commercio e lavoro, Philipp Achammer (Svp) al termine di una lunga seduta notturna della giunta provinciale. Oggi pomeriggio è attesa la conferenza stampa del governatore Arno Kompatscher.
Zone, la situazione di adesso
Finora le zone sono così divise: Gialla (rischio moderato): Lazio, Molise, Provincia autonoma di Trento, Sardegna, Veneto. Arancione (rischio sostenuto): Basilicata, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Marche, Puglia, Sicilia, Umbria. Rossa (rischio alto): Abruzzo, Calabria, Campania, Lombardia, Piemonte, Provincia autonoma di Bolzano, Toscana, Valle d’Aosta.