
“Ci vuole una bella faccia di bronzo per sostenere che il policlinico Riuniti di Foggia sta reggendo bene alla seconda ondata epidemica”. Lo dichiara il responsabile del Tribunale dei diritti del malato della Capitanata, Maria Rosaria Castrignanò.
“Evidentemente il direttore generale Vitangelo Dattoli non deve essersi accorto che nell’ospedale foggiano regna la confusione più totale con file di pazienti ed ambulanze che si recano al Pronto Soccorso – prosegue -, servizi messi alle corde ed in gran difficoltà, percorsi di pazienti e cittadini che si incrociano con quelli di pazienti Covid, operatori sanitari stanchi e spaventati, ospedale di Lucera praticamente chiuso. E così, dopo aver fatto a brandelli l’area ospedaliera in vista di una mitica ricostruzione complessiva, il nostro “’Imprenditore Generale’ si è messo a prendere in fitto locali distanti dall’ospedale per milioni di euro”.
“Ma il suo principale obiettivo non era l’attivazione del nuovo plesso di Emergenza-Urgenza (DEU)? – chiede Castrignanò – Che dopo oltre tre anni dal suo insediamento, trascorsi a fare numerosi ‘passi’ con Emiliano è ancora chiuso! Eppure avrebbero fatto molto comodo già dalla prima fase dell’emergenza sanitaria i posti letto di terapia intensiva e l’adattamento delle numerose sale operatorie del DEU.
Intervenga il sindaco Landella – conclude -, quale autorità sanitaria, per chiedere conto, magari con una commissione d’inchiesta, di tutti questi inammissibili ritardi, visto che la costruzione del DEU è iniziata oltre sette anni e mezzo fa (era il 2013 quando Vendola dava il via ai lavori con la cazzuola in mano..). Gradiremmo anche sentire anche la voce dell’opposizione su questa vicenda. Magari anche quella del direttore dei lavori! I cittadini hanno diritto di sapere perchè l’opera più grande, più importante e più costosa della provincia di Foggia non entra in funzione”.