Il Pd di Foggia in una lunghissima nota fa il punto della situazione attaccando pesantemente il sindaco Franco Landella, ancora impelagato nella risoluzione degli equilibri della maggioranza, dopo il voto delle regionali e soprattutto dopo il suo passaggio in Lega. Non si sanano le fratture con i meloniani e in particolare con Bruno Longo e l’eventuale ritorno dell’assessore Claudio Amorese. Il sindaco impunta al leader della destra il maggior contrasto dentro i Fratelli d’Italia alla candidatura di Michaela Di Donna, in una ricostruzione sicuramente veritiera, ma parziale, perché tutti sanno che il niet vero arrivò dai centristi di Giannicola De Leonardis, unico eletto in Regione della Lista.
Ma ecco cosa hanno scritto i piddini, indirizzando la loro invettiva direttamente a Landella.
Sono ormai passati diversi mesi dal Consiglio comunale monotematico dedicato all’emergenza provocata dalla diffusione del Covid-19, quello concluso con l’approvazione di un documento condiviso dall’intera assemblea e che impegnava l’Amministrazione a compiere una serie di atti e mettere in campo una serie di azioni utili a contenere e rendere più sopportabili ai Foggiani gli effetti del lockdown.
Cos’è stato fatto fino ad ora? Poco o nulla!
Oggi ci troviamo nel pieno della seconda ondata. I Comuni sono chiamati ad operare in un contesto nazionale ormai mutato, in cui molte decisioni importanti per la salvaguardia della salute pubblica e del tessuto economico e sociale sono rimesse alle decisioni delle amministrazioni locali.
Cosa fa il Comune di Foggia? Nulla!
La maggioranza di centrodestra è troppo impegnata nelle spartizioni da manuale Cencelli in salsa dauna, dove alle cognate di agosto sono subentrati i generi d’autunno.
La città, invece, affronta i problemi quotidiani che l’affliggono immutati da 6 anni, a partire dalle strade rotte e buie, e deve fronteggiare anche il rinnovato diffondersi dell’epidemia. Evento che dovrebbe imporre al sindaco di agire con rapidità ed efficacia, coinvolgendo tutte le forze politiche e le parti nell’adozione di misure operative capaci di porre un freno alla diffusione del virus e mettere al riparo l’economia cittadina da una nuova tempesta.
Il Partito Democratico, per questa ragione, chiede subito la convocazione di un tavolo permanente e allargato alle forze di opposizione che includa le categorie produttive e sindacali per assumere le decisioni necessarie ad evitare che si debba nuovamente chiudere tutto indiscriminatamente.
E il punto di partenza dovrebbe essere proprio l’atto di impegno votato all’unanimità in Consiglio comunale.
Innanzitutto, sarebbe utile quantificare le risorse disponibili per interventi sociali ed economici straordinari. Insistiamo su questo punto: quanti soldi destinati agli eventi pubblici sono stati risparmiati nei mesi di lockdown e quanti sono stati stanziati e non potranno essere spesi nei prossimi mesi a causa delle nuove restrizioni. Come si potranno usare queste risorse?
È urgente intervenire sulla regolazione dell’aggregazione sociale senza provocare il fallimento delle imprese del terziario. Nel rispetto delle prescrizioni del Governo, si possono e si devono adottare provvedimenti che tutelino la socialità organizzata e vissuta riducendo al massimo i rischi di contagio. Si può ridurre il carico fiscale comunale, a partire da quello correlato ai servizi di cui le aziende del terziario non hanno fruito a causa delle vecchie e nuove chiusure forzate.
Come si pensa di coniugare la prosecuzione dell’attività scolastica ed evitare assembramenti sui mezzi di trasporto? Comune e Ataf hanno l’obbligo di programmare corse aggiuntive negli orari di punta, anche chiedendo l’ausilio degli operatori del trasporto turistico, offrendo loro un’alternativa operativa com’è accaduto in tanti Comuni italiani. Inoltre, il sindaco può intervenire sugli orari di apertura di scuole, uffici, negozi e centri servizi, come abbiamo proposto mesi fa, per evitare che i mezzi pubblici siano presi d’assalto agli orari canonici e siano vuoti per la gran parte della giornata.
È possibile che ancora nulla sia stato fatto per organizzare un dormitorio destinato ad accogliere i senza fissa dimora che, complice anche l’inizio della stagione fredda, rischiano di rimanere senza alcun aiuto?
È possibile che ancora non sia stata definita una strategia che scongiuri la chiusura dei mercati rionali, a partire dal Rosati, e di quello settimanale?
Il PD è aperto ad ogni forma di confronto per il bene e l’interesse dei foggiani. Non tollereremo scelte solitarie assunte senza il minimo confronto con la città e la minoranza consiliare.
Se il centro destra è interessato solo alle poltrone e alle faide politiche, Landella ammetta l’impossibilità di proseguire con il suo mandato e l’inadeguatezza ad affrontare la sfida che abbiamo davanti.