Visite specialistiche sospese e liste d’attesa lunghissime, le richieste all’Asl di Foggia: “Risolvere criticità”

La delegazione ADCUA Olus, guidata dal presidente Walater Antonio Mancini e dal suo stretto collaboratore Vincenzo Concilio, ha manifestato nel corso dell’incontro, la preoccupazione per le perduranti sospensioni delle visite specialistiche e degli esami strumentali.

Attualmente sussiste un arretrato di circa 56mila visite specialistiche o strumentali sospese da marzo che la ASL prevede di corrispondere insieme a tutte le nuove, giungendo a regime nella prossima primavere 2021.
I tempi di recupero dipendono infatti da molti fattori quali: il mantenimento della epidemia a livelli che consentano un certo grado di operatività;   l’assenza di contagi tra il personale sanitario, amministrativo e tecnico così da mantenere l’organizzazione interna pienamente funzionante.

“E’ da tenere in considerazione che il numero delle visite per specialista si è ridotto a causa delle misure di igienizzazione che devono seguire ad ogni visita – fanno sapere dall’associazione -. Un auspicabile incremento del personale sanitario che permetterebbe di accelerare sui tempi di recupero nelle liste di attesa non è attualmente possibile per mancanza di fondi. E’ per questo che permangono alcune criticità in certi ambiti come l’urologia dove si ha difficoltà a reperire specialisti disponibili e dove i tempi di recupero nelle liste di attesa potrebbero rimanere più lunghi”.

L’Associazione ha proposto “la modifica di alcune fasi organizzative che riguardano la Guardia Medica presente al Col. D’Avanzo dove, essendo gli utenti tenuti fuori dal cancelletto di ingresso e, dovendo mantenere le condizioni di sicurezza di accesso per singolo paziente, la sala d’attesa potrebbe essere utilizzata come sala di triage con controllo della tempetatura corporea e misurazione della satura dell’ossigeno nel sangue, prima della visita medica che viene poi eseguita nel contiguo ambulatorio”.

“Occorre in conclusione anche precisare che la ASL ha fatto investimenti per la continiìuità assistenziale, ampliando il numero delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale. Ciascuna U.S.C.A. è costituita da cinque medici che avranno il compito di gestire a domicilio i pazienti affetti da COVID19 che non necessitano di ricovero ospedaliero. L’incontro si è svolto in un clima di collaborazione e propositività a favore dell’utenza sanitaria”.