Si è concluso il processo Udor – scaturito da un’importante operazione antidroga coordinata dalla Polizia di San Severo e dalla Procura di Foggia. Andavano definite le posizioni dei tre imputati principali.
Il pm aveva chiesto le seguenti condanne: due anni e due mesi per Matteo Russo (difeso dall’avvocato Marinelli). Due anni e otto mesi per Leonardo Florio (avvocati Sauro e Parisi). Infine, tre anni e nove mesi per Matteo La Pietra (avvocato Tenace).
Dopo un’accesa discussione, il legale Sauro avrebbe fatto emergere un errore giudiziario piuttosto clamoroso, cioè la violazione del “ne bis in idem” (non due volte per la medesima cosa, divieto di doppio giudizio) grazie al quale è stata emessa sentenza di proscioglimento per Florio.
In buona sostanza, la procura avrebbe tentato di provare la responsabilità penale di Florio sulla scorta di indizi utilizzati per provare gli illeciti in processi già definiti in altra sede.
Stessa sorte per Russo, entrambi ora liberi.
Alleggerita, infine, la posizione di La Pietra che ha visto derubricarsi l’imputazione.