Nella controversia per la gestione del servizio del CUP (Centro Unico Prenotazioni) che vede la GPI s.p.a di Trento opposta alla Regione Puglia, all’ASL di Foggia e nei confronti della Sanità Service nel procedimento di internalizzazione del CUP attraverso Sanitaservice e dell’assunzione di 80 dipendenti con il beneficio della clausola sociale, il TAR Puglia ha accolto la richiesta degli avvocati – Dario Capotorto e Rosamaria Lo Grasso dello studio Vinti di Roma – di sospensiva di tutti gli atti posti in essere.
Secondo i due legali il ricorso alla clausola sociale di cui all’art. 30 della L.R. 4/2010 sarebbe consentita unicamente in caso di passaggio all’autoproduzione (in house) di un intero servizio – e no di porzioni dello stesso – precedentemente appaltato all’esterno, per cui la delibera del DG Vito Piazzolla dell’ASL Foggia n. 1441/19 avrebbe derogato alle regole pubbliche di reclutamento del personale e violato ed eluso i precetti contenuti nella sentenza della Corte Costituzionale n. 68/2011, sulla legittimità costituzionale della legge regionale n. 4.
In attesa della discussione sul merito, nell’udienza fissata per il prossimo 13 ottobre, dovrebbe fermarsi tutto e ridiscutere anche della eventuale illegittimità, come sostenuto dai legali della GPI, delle prove sostenute dagli 80 candidati.
La vicenda è stata al centro di uno dei filoni di indagine che hanno coinvolto l’ex parlamentare Angelo Cera e il figlio Napoleone, consigliere regionale uscente e candidato nelle fila di Forza Italia per il nuovo Consiglio regionale.