Continuano le scuse improbabili da parte di alcuni foggiani agli operatori di Polizia Locale durante i controlli per l’applicazione delle misure anticontagio da coronavirus. È il caso di un uomo della provincia che, fermato a Foggia, ha dichiarato agli agenti di essere venuto nel capoluogo per acquistare un martello.
Un 35enne foggiano, invece, seduto su una panchina in un giardino pubblico, ha dichiarato agli operatori di Polizia Locale di essersi allontanato da casa per bere un po’ di vodka all’aperto.
Un cittadino di nazionalità bulgara proveniente da Carapelle, fermato subito dopo essere sceso da un pullman di linea, alla richiesta degli agenti di spiegare il motivo della sua presenza a Foggia, ha dichiarato che stava andando a trovare la nonna ma di non sapere dove l’anziana abitasse.
Ha lasciato sbalorditi gli operatori di Polizia Locale un giovane foggiano residente in periferia che, fermato per un controllo, ha giustificato la sua permanenza nel centro cittadino per la ricerca di un bar aperto: “Sono tutti chiusi manco fosse Ferragosto!” e di un marocchino seduto ad una panchina del parco Volontari della Pace mentre rollava una sigaretta che ha risposto alla domanda degli agenti su cosa stesse facendo con una certa arroganza: “Non si vede?”.
Naturalmente tutti sono stati sanzionati così come previsto dal Decreto e, adesso, dovranno pagare una multa di 400 euro se fermati a piedi ed una di 500 se a bordo di un’auto.