All’alba di oggi i finanzieri di Bari hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 20 persone residenti a Bari, Mola di Bari, Polignano a Mare, Cellamare, Molfetta, Bisceglie, e anche nelle province di Brindisi e Lecce. Gli arresti sono l’epilogo di una lunga indagine partita nel dicembre 2015 nei confronti di un’organizzazione criminale composta da italiani (alcuni contigui al clan Strisciuglio di Bari) e albanesi, responsabili di vari reati, dall’associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, alla produzione di droga, alla detenzione e porto abusivo di armi clandestine, furto e ricettazione.
L’organizzazione italo-albanese aveva utilizzato anche potenti natanti per i traffici di droga tra le due coste, gommoni con motori fuoribordo, spesso rubati e modificati: ne sono stati sequestrati otto. Il gip di Bari ha disposto anche un sequestro preventivo finalizzato alla confisca di beni pari a oltre un milione di euro, 6 immobili e 27 rapporti finanziari.
In carcere sono finiti il boss albanese Janku Kristo Dhimitraq (alias Lo Zio), nato il 08.02.1969; Giuseppe Vispo (alias U’Leng), nato il 10.01.1983; Piero Volpe, nato il 11.06.1981; Michele Volpe, nato il 19.09.1978; Alessandro Volpe (alias Fafuec), nato il 28.05.1983; Francesco Strisciuglio (alias Piripicchio), nato il 26.01.1976; Francesco Tisti (alias Ciccillo), nato il 28.12.1978; Lorenzo Pezzolla (alias Enzuccio), nato il 07.11.1965 ed Antonio Antelmi, nato il 18.11.1986. Arrestato anche Antonio Prudentino, nato il 16.05.1976 ad Ostuni (BR), figlio del noto boss brindisino Francesco Prudentino, alias “Ciccio la busta”, ritenuto una “primula rossa” del contrabbando di sigarette, oggi 70enne. In particolare, Prudentino junior risponde del traffico dei due fucili d’assalto mitragliatori AK47 (kalashnikov) muniti di tre caricatori e relative munizioni.
Sono stati posti ai domiciliari in cinque: Simone Bressani, Vito Modesto Colella, Vincenzo Lobuono (alias U’Curt), Giuseppe Ruggiero (alias Rivera) e Raffaele Grosso (alias Frank). Obbligo di dimora infine per Cosimo Ciampi (alias Mimmo), Alessio Ventrella, Giacomo Palmisano, Sebastiano Acquaviva e Domenico Remini (alias Pondin).
Gli accertamenti, oltre a consentire il sequestro di 5,3 tonnellate di marijuana, hanno rivelato la disponibilità di armi (comuni e da guerra), da parte degli stessi membri dell’organizzazione: sequestrate infatti anche 10 pistole semiautomatiche e 2 fucili mitragliatori kalashnikov.