Debiti del Comune di Foggia, la relazione del dirigente ignorata dalla Corte dei Conti. “Dati positivi”

È lunga 181 pagine la relazione semestrale sullo stato di attuazione del piano di riequilibrio pluriennale e sul raggiungimento degli obiettivi intermedi, resa dal dirigente dei Servizi Finanziari Carlo Dicesare lo scorso 12 settembre

È lunga 181 pagine la relazione semestrale sullo stato di attuazione del piano di riequilibrio pluriennale e sul raggiungimento degli obiettivi intermedi, resa dal dirigente dei Servizi Finanziari del Comune di Foggia Carlo Dicesare lo scorso 12 settembre. Una relazione ricca di dati e di informazioni, che non è stata considerata nell’ultimo atto della Corte dei Conti, fermo, secondo fonti comunali, a vecchi documenti del 2016-2017 (la responsabilità sarebbe del collegio dei revisori).

L’ultima relazione della Corte dei Conti è stata scandagliata in maniera critica dalle opposizioni, contro la “calma piatta” del Comune e la scarsa programmazione è intervenuto in questi giorni con una dura nota l’ex candidato sindaco del centrosinistra extralarge Pippo Cavaliere, ripreso dal sindaco Franco Landella in un botta e risposta piccato. Ma come stanno i fatti?

Attualmente l’ente rimborsa la quota annua di 1.160.860 euro quale quota calcolata sul debito residuo dell’anticipazione del fondo di rotazione relativo all’anno 2016, ripartito per 28 anni.

IL PIANO

Secondo i numeri degli uffici il disavanzo effettivo da ripianare è passato dai 41 milioni iniziali ai 9 milioni del 2018, con un miglioramento di circa 7 milioni rispetto ai 16 previsti nel piano.

“Al termine dell’esercizio 2018, l’ente ha recuperato – si legge nella relazione – il totale delle quote di disavanzo previste nel piano pari a 29.348.319 euro, migliorando di ulteriori 13.838.965 euro il disavanzo residuo accertato nel rendiconto 2018 e pari a 2,5 milioni di euro. Dall’andamento del piano si intravede una tempistica più ristretta del recupero del disavanzo potendo l’ente presumibilmente chiudere la procedura di riequilibrio già nel 2019. Difatti, il Comune di Foggia iscriverà per la annualità 2019 la quota di disavanzo pari a 4.860.175 euro a fronte di un disavanzo residuo di 2.591.737 euro”.

Stando alle tabelle presentate da Dicesare, il Comune di Foggia è passato da un saldo di cassa iniziale di 1,48 milioni di euro nel 2014 a 49,2 nel 2018 con un un aumento delle riscossioni ferme a circa 100 milioni nel 2014 e arrivate a ben 412 milioni nel 2018 che hanno permesso pagamenti per 406 milioni. Il saldo finale di cassa sarebbe quindi pari a oltre 55 milioni, “un dato in ottima salute”, rimarca Dicesare “e non come si dice nella relazione della Corte dei Conti, priva di atti e documentazione”.

Il dirigente ha allegato nella sua relazione i vari rendiconti dal 2014 all’oggi, mostrando l’aumento delle riscossione e i vari prospetti col rispetto del vincolo di bilancio.

Sui residui attivi, sicuramente il Comune di Foggia ha qualche difficoltà, ma ha un grado medio di copertura pari dell’82,35%, un dato, che secondo gli uffici, “esprime una elevatissima capacità del bilancio di far fronte a eventuali problemi di riscossione”.

Ma veniamo alla nota dolente dei debiti fuori bilancio, che saranno anche il tema dell’intera discussione del prossimo consiglio comunale del 14 novembre con ben 96 ordinanze e sentenze di pagamento, tutte di piccola taglia. Dai 300 euro ad un massimo di 1800 euro.

DEBITI FUORI BILANCIO

Il piano di riequilibro finanziario del Comune di Foggia, come si sa, quantificava debiti fuori bilancio da riconoscere e finanziare nell’arco dei 10 anni per complessibi 33 milioni di euro.

Nel 2018 sono stati riconosciuti debiti fuori bilancio per 1,766 milioni e pagati per 1,681 milioni. Gli uffici hanno documentato la loro versione su Intini, Ici, bollette energetiche, affaire Gema e le ex aziende municipalizzate. L’alea Amica resta un grosso macigno.

Sui fitti passivi i vari locatori del Comune (Dora Immobiliare, Gramazio Daniela, Impresil srl, Marinari Antonio, Patena Giuseppe e Soc Coop Internazionale vantano circa 3,9 milioni di euro ad oggi. Nelle carte emerge un forte aumento della riscossione nel 2017 e nel 2018.

La spesa corrente si è ridotta di oltre 3 milioni di euro, la componente che ha maggiormente inciso sulla riduzione della spesa è sicuremente la spesa del personale che nel quinquennio 2013-2018 si è ridotta  di oltre 4,7 milioni di euro passando da 35 milioni a 30 milioni. Se si fa un confronto col 2012 quando il personale valeva 37 milioni, siamo a -7 milioni.

SERVIZI

Dall’analisi dei dati, il Comune evidenzia che rispetto ai tassi di copertura dei costi dei servizi a domanda individuale individuati dall’ente, emerge che l’amministrazione ha provveduto a “raddoppiare la percentuale dei servizi in essere rispettando il dettato normativo che impone che il costo complessivo della gestione dei servizi, riferito ai dati della competenza, sia coperto con i relativi proventi tariffari e contributi finalizzati in misura non inferiore al 36%”.

Sulla situazione di cassa il dirigente è molto netto, evidenziando il “persistenre di condizioni favorevoli sul fronte della liquidità dell’ente”. “Ad oggi si conferma che il Comune di Foggia, per tutto l’esercizio finanziario 2018 e per il primo semestre 2019, non ha fatti ricorso all’anticipazioone di tesoreria. I fondi voincolati utilizzati sono sttai tutti ricostituiti, tranne l’ultimo trimestre ed ha ridotto, rispetto al passato, il ritardo nei tempi di pagamento per transazioni commerciali”. Nell’ultimo semestre il Comune paga a 66,96 giorni, un dato molto dissimile da quello fornito dai revisori alla Corte dei Conti nella loro ultima relazione.