Inaugurazione in grande stile per Italia Viva a Foggia il prossimo venerdì alle 18 con la presenza del parlamentare Ettore Rosato. Il luogo scelto per l’appuntamento provinciale è il Cicolella di Viale XXIV Maggio, nel quartiere stazione, è molto iconico, perché è nella saletta dell’albergo foggiano che per la prima volta arrivò Matteo Renzi a Foggia, ai tempi della rottamazione con il suo camper e i comitati dell’Adesso!. Correva l’anno ottobre 2012 e il leader aveva cominciato la sua scalata al partito alle Primarie poi vinte da Pierluigi Bersani, che avrebbero condotto il segretario ed ex Ministro alla non vittoria delle Politiche del 2013. Altri tempi, ma l’entusiasmo è lo stesso.
In quella domenica molte personalità ed elettori del centrodestra si affacciarono curiosi nel Viale della Stazione, tanto che ci fu una lettera allora vergata da Raffaele Piemontese e da Aldo Ragni (all’epoca presidente del partito provinciale) per mettere in guardia il Pd dal possibile trasformismo.
Oggi Ragni, che a Vieste ha sperimentato per primo una alleanza con Forza Italia presentando e appoggiando Nicola Rosiello, è una delle punte di diamante dei renziani, riuniti da Dino Marino, Lorenzo Frattarolo, Ugo Fragassi e Iaia Calvio e in un certo senso i militanti di Italia Viva devono anche augurarsi di ritrovare sulla loro strada gli azzurri delusi e non inclini ad essere assimilati alla turbodestra di Matteo Salvini e Giorgia Meloni.
In alcuni comuni il partito di Renzi sta sperimentando in nuce il quarto polo, aggregando proprio i centristi che non vogliono essere inclusi nella leadership del Capitano leghista. Un esempio è Alessandria in Piemonte, dove Italia Viva sarà alleata col centrodestra.
In Puglia la situazione è mutevole. “Io non partecipo alle Primarie e non voto per nessuno. La cosa mi lascia del tutto indifferente”, ha dichiarato a l’Immediato Lorenzo Frattarolo. Nessuno di Italia Viva appoggerà i candidati contro Emiliano. Né Fabiano Amati né Elena Gentile. Mai con Emiliano, è lo slogan e le Primarie sono concepite come una competizione falsata che servirà soltanto a legittimare la leadership del presidente.
“O si lavora ad una alternativa o staremo a guardare, se c’è una alternativa si percorrerà quella strada”, tagliano corto.
Ma oggi l’alternativa ad Emiliano nel centrosinistra non c’è. Cosa faranno i renziani? In Emilia sono stati contattati dai pizzarottiani, ma qui il movimento di Pizzarotti, coordinato da Rosario Cusmai, è troppo legato al Governatore. È escluso quindi che i renziani possano appoggiare quel tipo di civismo. Una cosa è certa: nel centrodestra Renzi potrebbe sfondare tra i moderati e avrebbe già pronti potenziali candidati campioni di consensi.