Come far ripartire i cantieri? Le nuove norme introducono disposizioni urgenti per il rilancio del settore dei contratti pubblici e misure per l’accelerazione degli interventi infrastrutturali, unitamente ai provvedimenti per la semplificazione dell’attività edilizia.
Questa mattina, a Palazzo Dogana, l’Ance Foggia ha promosso una iniziativa dal titolo “Sbloccacantieri e opportunità di sviluppo”, nella quale illustri relatori, coordinati dalla presidente foggiana degli edili Annj Ramundo, hanno spiegato le novità delle attuali misure del Governo gialloverde e il flop dei vari step della soft law e del nuovo Codice degli Appalti. Francesca Ottavi, Direttore Legislazione Opere Pubbliche Associazione Nazionale Costruttori Edili, Arturo Cancrini, Docente Facoltà di Ingegneria Università di Roma Tor Vergata e massimo esperto di appalti e amministrazioni pubbliche, il politico pentastellato e ingegnere Agostino Santillo, Commissione Lavori Pubblici Senato della Repubblica e Relatore per il provvedimento c.d. “Sblocca Cantieri”, Edoardo Bianchi, Vice Presidente Opere Pubbliche Associazione Nazionale Costruttori Edilli e Maria Rosaria De Santis, Presidente Ordine degli Ingegneri della Provincia di Foggia, dopo i saluti del presidente della Provincia Nicola Gatta e del numero uno confindustriale Gianni Rotice, hanno evidenziato i pro e i contro delle varie riforme che si sono succedute in questi anni.
Sono tre le grandi opere da sbloccare o ultimare al più presto secondo Annj Ramundo, come ha dichiarato a l’Immediato. Anzitutto l’Orbitale, la seconda stazione ferroviaria e il collegamento pianura-mare, con l’elettrificazione della Foggia-Manfredonia. Dissesto idrogeologico, riqualificazione periferie, alta sismicità, sono questi i temi centrali per il rilancio dell’edilizia secondo Ramundo. “Dobbiamo intervenire sugli edifici pubblici, sulle scuole, se non si può intervenire se ne devono costruire di nuove, sono convinta che una decisa politica di messa in sicurezza del territorio e di rilancio delle infrastrutture possa consentire di uscire dal persistente stato di degrado e di crisi economica. Ecco le ragioni di questa nostra iniziativa. Chiediamo che il Cis non sia un libro dei sogni e chiediamo una chance per la Diga Piano dei Limiti”, ha specificato la presidente.
I tempi della pubblica amministrazione e degli appalti non coincidono mai con i tempi di un mandato di un sindaco, ha spiegato Gatta. “Quando mi sono insediato, ho trovato un ente una Provincia disastrata dal punto di vista della tecnostruttura. Ho tentato di ridarle la giusta autonomia finanziaria, rastrellando le risorse, perché a volte abbiamo le risorse ma non abbiamo il personale. Contiamo di poter far partire una serie di opere. Sono stati appaltati 7 lotti su 14 dei 15 milioni di strade per i Monti Dauni. Dal Patto per la Puglia abbiamo 29 progetti già esecutivi e abbiamo una serie di progetti per l’edilizia scolastica. C’è poi il Cis, che ha creato qualche dissapore, ma che contiamo possa essere in parte rimodulato dal presidente Conte”, è stato il suo commento.
Assai istruttivo l’intervento dell’avvocato Cancrini, considerato in Italia tra i massimi conoscitori della materia delle gare e del codice degli appalti, oltre che uno strenuo oppositore del Decreto Legislativo 50, che a suo avviso non consente di appaltare alcunché. Dura la sua analisi. “Cantone ha presentato dati di pubblicazione di bandi di gara. Non mi risulta che siano stati pubblicati più bandi che in passato. Anche laddove siano stati pubblicati bandi difficilmente si è arrivati alla aggiudicazione, ai lavori o alla consegna dei lavori. Le opere non sono partite nonostante l’assegnazione dei fondi, questo dipende dalla legislazione incentrata non sul fare ma sul sanzionare. Lo Sblocca cantieri colpisce nel segno giusto, devo ammettere che i temi che vengono singolarmente affrontati sono essenziali e che risolvono le problematiche che l’istituto si propone di risolvere. È il contorno che non permette di bandire lavori pubblici”.
L’accademico ha letto alcuni articoli della norma. “Se noi affrontassimo il vero problema che sta alla radice del codice riusciremmo a sbloccare qualcosa. In questi 3 anni gli istituti non sono stati applicati come l’albo dei commissari, la qualificazione della stazione appaltante. Si è creato un clima di sospetto. Il blocco della firma, ad esempio: non posso dare torto alle preoccupazioni dei Rup ogni qualvolta devono assumere una decisione su un provvedimento, perché contro di loro c’è sempre un giudice pronto a contestare una decisione assunta. Dire che non c’è colpa significa consentire poter assumere decisioni senza correre il rischio di essere chiamati da un giudice. Il comma si riferisce solo ad Autostrade, ma siamo sua strada giusta, il vero sblocca cantieri dovrebbe essere un provvedimento sulla stesso piano di chi firmerà la revoca delle concessioni autostradali. Il percorso che stiamo facendo non si esaurisce con lo sblocca cantieri se lo risolveremo avremo risolto gran parte dei problemi”.
Il docente è stato schietto. “Per fare qualcosa nel nostro Paese è impossibile rispettare il codice. Le preoccupazioni delle amministrazioni sono rivolte al momento della gara. Ma la gara è funzionale alla esecuzione dell’opera. Il problema non è scegliere il contraente giusto ma sono le varianti, le consegne dei lavori, le modifiche progettuali: ci siano ritrovati in imbarazzo quando il codice ci ha tolto il regolamento. Basta con l’Anac che è stata riempita di compiti che non riesce a svolgere. Un pre contenzioso dura 1 anno quando invece la legge parla di 30 giorni. L’Anac è un appesantimento inutile, bisogna ritornare a privilegiare gli ingegneri in cantiere e non gli avvocati. Servono i tecnici nella loro funzione, servono tecnici che non siano preoccupati di essere fermati dai ricorsi e dalla burocrazia”.
Meglio il massimo ribasso o l’offerta economicamente più vantaggiosa? Addio al massimo ribasso? Sì al prezzo più congruo? Secondo il senatore, bisogna lasciare libertà alla stazione appaltante. Sta alla stazione capire qual è il modello di gara più confacente a quell’opera. Lo Sblocca Cantiere norma essenzialmente la soglia dei subappalti e il sottosoglia. Qual è la preoccupazione del Governo oggi? Santillo lo ha detto in maniera chiara. “La preoccupazione è che in una nazione artigianale, negli appalti si qualifichino società di finanza, che non hanno nessun dipendente e subappaltino tutto. Sono per la centralità della progettazione, senza rilievi e indagini apriamo la strada alle riserve delle imprese”.
A chiusura dell’incontro è arrivato anche il sindaco Franco Landella, che ha puntato tutto sul raddoppio Foggia-Termoli e sulla seconda stazione. “Abbiamo bisogno di infrastrutture e di incrementare la mobilità su ferro per uno sviluppo reale per la zona ASI. Dobbiamo creare le condizioni di sviluppo per attrarre investimenti. Le infrastrutture non possono essere paralizzate, io sposo il progetto di finanza, le imprese ormai mettono da parte i soldi per il progetto e per i ricorsi. Ho vissuto sulla nostra pelle i 5 anni di ritardo sull’Orbitale. Con risorse paralizzate per 5 anni”.