“La certificazione di eccellenza è solo il punto di partenza, siamo usciti da un periodo buio che rischiava di compromettere 1500 posti di lavoro. Ora sta per finire un ciclo e se ne apre un altro dove ogni lavoratore dovrà essere protagonista”. L’amministratore delegato di Universo Salute, Paolo Telesforo, ha chiuso la cerimonia di consegna della ISO 9001:2015 con un messaggio chiaro al personale, croce e delizia dell’operazione di acquisizione perfezionata con l’altro imprenditore foggiano, Michele D’Alba. “Finora siamo stati molto comprensivi – ha detto ai dipendenti -, abbiamo spesso chiuso un occhio, a volte due, su molte cose, su molti comportamenti, su molti episodi. Ma ciò non vuol dire che non abbiamo vigilato su ciascuno di voi, che non abbiamo utilizzato questi due anni (termine in cui cessano i vincoli imposti dal ministero dello Sviluppo economico, NdR) per conoscervi uno ad uno e che non abbiamo valutato con attenzione il vostro rendimento, le vostre assenze, le vostre mancanze così come i vostri meriti e sacrifici. Tutti voi avete avuto molto tempo e molte occasioni per mettervi al passo e per far cessare quei comportamenti che violando l’etica aziendale mettono in pericolo l’efficienza della nostra azienda e il posto di lavoro dei vostri colleghi. Ora quel tempo in cui si poteva soprassedere, si poteva concedere un’altra chance è finito. Ciascuno di voi, con la certificazione, diventa responsabile delle sue azioni, del suo rendimento, del suo comportamento e di come quel comportamento interagisce con il sistema azienda, danneggiandolo. Da ora in poi non potrò fare più nulla, non potrò più chiudere un occhio, perché è finito il tempo che avevamo a disposizione per invertire la rotta”. Poi un passaggio sulla trasparenza, che ha permesso di “sviscerare e risolvere tanti problemi, primo tra tutti quello della cosiddetta ‘mafia delle badanti'”.
Prima del passaggio dedicato all'”uomo chiave”. “Il presidente della Giunta pugliese Michele Emiliano – ha ricordato Telesforo – ci è stato molto vicino dopo l’acquisizione. A lui va il nostro ringraziamento perché ci ha insegnato una cosa importante, che ‘chi non lotta ha già perso'”. Parole mirate a stigmatizzare, definitivamente, “l’abuso di malattie e benefici, come la 104, che spesso non erano coerenti con i reali bisogni”: “Vogliamo stare vicini ai nostri dipendenti, garantendo anche qualche giorni in più a chi ha davvero bisogno, però senza esagerare. Dobbiamo rispettare i malati, le famiglie e il lavoro, in una filiera di garanzie e diritti che va tutelata e non abusata”. Per il management, solo così si potrà superare il periodo “buio che ha contrassegnato il recente passato”, che ha rischiato di “cancellare la grande opera di Don Uva, faro dell’assistenza in Puglia e nel Mezzogiorno” e di cui nel 2022 ricorreranno i 100 anni.
“All’inizio – ha spiegato il presidente D’Alba -, si ipotizzavano tagli. Per fortuna abbiamo superato le aspettative, grazie all’impegno degli imprenditori e alla dedizione del personale che ha creduto in noi sin dal primo momento. Raggiungere questa certificazione in soli 6 mesi è stato un risultato corale che dimostra la bontà del percorso intrapreso”.”Il contesto è sano e solido da tutti i punti di vista – gli ha fatto eco Luca Vigilante, vicepresidente del CdA -, questo di permette di esprimere al meglio le tante competenze già presenti all’interno delle strutture. Ma il faro deve essere sempre quello della migliore risposta possibile al territorio e, soprattutto, alle fasce deboli. Perché in cento anni sono cambiati i tempi ma non è cambiata la missione dell’Opera: l’obbligo morale di assistere i meno abbienti”.
Durante la convention di Bisceglie è stato presentato il nuovo portale, che dovrà “aumentare la trasparenza e la vicinanza agli utenti”. “Questo è il primo passo di un percorso nuovo, che vedrà l’impegno da settembre per la sede di Potenza – ha concluso il management -. In poco tempo abbiamo rifunzionalizzato l’organizzazione aziendale e ingegnerizzato i processi assistenziali con alcuni algoritmi. Le nuove sfide sono l’eccellenza eccellenza clinica e tecnologia e l’umanizzazione delle cure”. Nel 2018 sono stati investiti 1,5 milioni per l’efficientamento delle strutture e dei servizi (900mila euro per gli edifici, 356mila per gli impianti, 123mila per le attrezzature e 146mila per le altre migliorie tecniche e logistiche). Per un percorso di rinascita che il governatore Emiliano ha definito “un vero e irripetibile miracolo economico”.