Puntuale la replica dell’ormai ex prefetto di Reggio Calabria, Michele Di Bari dopo l’articolo sull’avvicendamento con Massiamo Mariani, quest’ultimo pronto a lasciare Foggia per subentrare al mattinatese nella città calabrese. Avvolto dalle polemiche negli ultimi mesi, in seguito a sentenze del TAR che hanno annullato i decreti prefettizi di scioglimento di Lamezia Terme e Marina di Gioiosa Jonica, Di Bari prova a difendersi così:
Gentile Direttore,
ho letto l’articolo, in data odierna, in cui si parla di “poca credibilità” dell’Ufficio di prefettura che ho diretto. Lo spunto viene ricercato nella sentenza del TAR, concernente l’annullamento dello scioglimento del consiglio comunale di un ente locale.
In proposito, per spirito di verità, La prego di pubblicare, ai sensi delle disposizioni vigenti in materia, che successivamente il Consiglio di Stato, pronunciandosi favorevolmente, in seduta collegiale, ha accolto l’istanza cautelare della Prefettura con la condanna delle spese alla parte soccombente, tant’è che quel comune è tuttora sottoposto alla gestione di una commissione straordinaria.
Quindi, anche questa ultima pronuncia della magistratura conferma ancora una volta la piena legittimità dell’azione amministrativa dell’Ufficio che ho avuto l’onore di dirigere.
La ringrazio.
Michele di Bari
L’ex prefetto di Reggio Calabria, come già annunciato, è stato trasferito al Ministero dove si occuperà di immigrazione. Tema spinoso, soprattutto per lui che, storicamente vicino agli ambienti della Chiesa, adesso dovrà attuare le direttive di chiusura totale dei porti disposte da Salvini, col quale compare in una recente foto dando le spalle al ministro. Direttive criticate duramente da Papa Francesco che nel suo pontificato ha sempre messo l’accoglienza tra i temi centrali della sua missione. Proprio in una foto col papa compare oggi nella pagina Facebook di Casa Sollievo della Sofferenza, dove Di Bari è membro del Cda. Dall’ospedale di San Pio gli hanno augurato buon lavoro per il nuovo incarico.