Il Tribunale di Trani, con provvedimento del 2 aprile 2019, ha bocciato il ricorso del Monte dei Paschi di Siena, creditore della Congregazione Ancelle della Divina Providenza in Amministrazione Straordinaria, con il quale l’istituto bancario chiedeva l’annullamento dell’atto di compravendita dei beni del complesso aziendale Don Uva stipulato dall’Ente con Universo Salute S.r.l.
L’istituto bancario, nel suo ricorso, sosteneva che il corrispettivo pagato da Universo Salute, 5 milioni di Euro, non fosse congruo e che essendo ella stessa creditrice di una somma assai superiore (15.309.097,88, oltre interessi) la vendita fosse lesiva dei suoi interessi e di quella di altri creditori.
Il Tribunale invece, con richiamo a pronunce della Cassazione e numerosa giurisprudenza, nel rigettare il ricorso, ha chiarito che il prezzo a cui l’azienda è stata ceduta non derivava da quanto stimato in sede peritale, bensì dall’effettivo valore di mercato che è risultato a seguito della gara d’acquisto. Si ricorda infine che alla gara vinta da Universo Salute hanno partecipato numerose aziende provenienti da tutta Italia e che la proposta d’acquisto richiesta dal Ministero non riguardava solo l’offerta economica ma anche la dimostrata capacità di risanare l’azienda e l’assorbimento di tutto il personale esistente all’epoca del contratto.
“La pronuncia del Tribunale di Trani, a mio parere molto ben motivata, mi rasserena: questo non tanto per il riconoscimento dell’assoluta correttezza dell’operato del Ministero e dell’Amministrazione Straordinaria sulla quale sono stato e sarò sempre tranquillissimo; mi solleva, piuttosto, la circostanza che sia stata rigettata la richiesta di nullità della cessione, la qual cosa avrebbe significato quasi certamente il fallimento e la chiusura della Casa della Divina Provvidenza, che, invece, con molto sacrificio abbiamo salvato”. Così Bartolomeo Cozzoli, Commissario Straordinario della Casa della Divina Provvidenza.