“Il diritto all’abitazione e la protezione dell’incolumità personale degli occupanti dal pericolo di crollo dell’immobile o parti di esso esige che sia garantito”. Così recita l’ordinanza collegiale del Tar Puglia che nel 2016 ha accolto parzialmente il ricorso dei residenti di Via Rodi Garganico, una parallela di Via San Severo a Foggia, che questa notte sono dovuti scappare in strada per il timore che la palazzina comunale potesse crollare e ci si ritrovasse con una nuova tragedia nella città dei crolli di Viale Giotto e Via delle Frasche.
La situazione è annosa. La crepe del muro esterno fanno mostra di sé da quasi 10 anni. Come spiega a l’Immediato l’avvocato Maria Morelli che assiste le 11 famiglie, adesso i nuclei familiari sono rientrati in casa. “Quelle palazzine sono del dopoguerra e presentano delle crepe da molti anni. La palazzina fu monitorata dal Comune attraverso dei vetrini installati per monitorare l’evolversi della crepa e per capire se si tratta di una crepa statica o in corso di avanzamento. Nel 2015 ci fu una ordinanza di sgombero nei confronti delle 11 famiglie alloggiate nelle 11 unità abitative. Ci sono 40 persone circa tra cui molti minori. Questa ordinanza fu oggetto di un mio ricorso in qualità di avvocato al Tar di Bari e a seguito del ricorso che aveva in oggetto dell’ordinanza di sgombero, ci fu un’ordinanza collegiale 14 gennaio 2016, con la quale il Tar ha accolto parzialmente il nostro ricorso”.
Ebbene, l’ordinanza del sindaco prevedeva lo sgombero immediato della palazzina, ma senza individuare e assegnare degli alloggi sostitutivi. Il ricorso è stato accolto parzialmente perché il Tar ha sancito che se la palazzina era ed è pericolante, come ha ordinato il Comune di Foggia, deve essere però prevista una sostitutiva o il ripristino della palazzina.
“L’assegnazione dal 2016 non c’è mai stata e quindi neppure lo sgombero, perché non vi erano degli alloggi liberi. Attualmente però a fine 2018 e 2019 sono presenti 18 unità abitative facenti parte di una nuova palazzina di Via Lucera, che possono essere assegnate ai miei assistiti. Stiamo parlando della tutela della vita. Le famiglie si trovano in una palazzina dichiarata pericolante e il Comune non ha svolto nessuna attività manutentiva”.
Stanotte alcuni abitanti hanno visto il rompersi di uno dei vetrini messi nella crepa. Il pericolo quindi cresce. “Noi ci battiamo affinché l’Arca assegni ai residenti di Via Rodi Garganico i primi alloggi utili. Anche i residenti foggiani delle case private sono stati oggetto dell’ordinanza di sgombero, pertanto vanno inclusi anche loro”.