Alle prime ore del mattino di domenica scorsa, i carabinieri della Stazione di Mattinata hanno tratto in arresto i fratelli M.Clemente e G.Clemente, rispettivamente di 23 e 25 anni, entrambi mattinatesi ed incensurati, per il reato di illecita detenzione e coltivazione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio, segnalando all’autorità amministrativa altre due persone, sempre di Mattinata, quali assuntori di droghe.
I due arresti scaturiscono da un mirato servizio di prevenzione e repressione del traffico illecito degli stupefacenti, operato dai carabinieri della locale Stazione, anche sulla base delle segnalazioni raccolte da alcuni residenti e suffragate poi da riservati servizi di osservazione svolti nel tempo.
La notte tra sabato e domenica scorsi, dunque, avendo notato la presenza di persone nei pressi del garage di pertinenza dell’abitazione dei due giovani mattinatesi, i carabinieri hanno proceduto al loro controllo, poi approfondito con perquisizioni personali e locali, accertando così la detenzione, da parte loro, all’interno del garage, di circa 120 grammi di marijuana, in parte già confezionata in dosi, di 77 grammi di hashish e di una pianta di marijuana, nonché di una serra artigianale con tanto di impianto di irrigazione ed illuminazione per la coltivazione di piante di marijuana.
All’interno del box auto sono stati sorpresi anche due giovani assuntori di stupefacenti, lì recatisi per acquistare la droga, e trovati in possesso di uno spinello e di una dose di hashish, che sono quindi stati segnalati alla Prefettura di Foggia per l’avvio delle previste conseguenze amministrative.
I due ragazzi, dunque, sono stati arrestati e tradotti dai carabinieri nel carcere di Foggia, a disposizione del Pubblico Ministero di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia, mentre la droga e la serra artigianale sono state poste sotto sequestro.
Nella giornata di lunedi il Giudice del Tribunale di Foggia ha convalidato l’arresto dei due fratelli, che hanno entrambi patteggiato la pena di un anno e sei mesi di reclusione, oltre alla multa di 4000 euro ciascuno.