I disagi atavici del Villaggio Artigiani sono andati in scena al Conart con la seconda tappa delle assemblee pubbliche di “Foggia in testa”, il movimento che l’eletto Giuseppe Mainiero sta tentando di assembleare per creare una alternativa alle vecchie coalizioni e alla ricandidatura del sindaco Franco Landella, di cui è stato il massimo oppositore in aula al Comune di Foggia.
In sala, gli operatori della zona, piccoli imprenditori e artigiani, sono apparsi piuttosto pigri nel rappresentare le problematiche, ma ci ha pensato Antonio Nunziante a dettagliare ancora una volta la deriva del Villaggio Artigiani, che 42 anni fa, nel 1972, nato dall’illuminazione di 8 foggiani operosi, era una innovazione per tutto il Sud e non solo. Il format del berretto, moderato dalla giornalista Tatiana Bellizzi, ha portato in poltrona il dirigente regionale dell’antimafia sociale Agostino De Paolis, il rappresentante Confapi Comingio Rossi, il prof Pasquale Pazienza, già intervenuto in Sala Fedora, Mimmo D’Addario e Nunziante appunto.
Efficientamento energetico, raccolta differenziata, ricambio generazionale, coesione, sono stati alcuni degli spunti sollevati dal prof Pasquale Pazienza. Nunziante dal suo canto ha sottolineato le differenze tra gli anni Settante e l’oggi. Il sottopasso di Viale Fortore, il deposito Ataf mai riqualificato sono dei nodi che si trascinano da troppi anni. “Qui venivano delegazioni da tutta Italia, aziende artigiane. Si dava lavoro a 3mila persone, oggi non superiamo le 1000 unità, le aziende sono state ridimensionate e si sono trasformate in attività commerciali. Negli anni 90 vivemmo un boom, ma le amministrazioni negli anni hanno pensato solo a prelevare senza mai fornire servizi, ci sono zone senza la rete gas eppure è l’unico polmone produttivo della città. C’è una sola linea d’autobus e neppure diretta, chi vuole lavorare qui deve farsi accompagnare o arrivare col mezzo proprio. Era partita la raccolta differenziata, ma ormai è alla deriva”, ha detto Nunziante del Conart nel suo intervento.
Mainiero da parte sua ha ricordato la trasformazione urbana del Villaggio Artigiani, divenuto a tutti gli effetti un quartiere residenziale della città, senza l’adeguata urbanizzazione secondaria.
Tra le provocazioni anche quella di trasferire il Mercato del Venerdì da Via Miranda al Villaggio Artigiani. Ma è stato De Paolis a illustrare uno dei problemi oggi più stringenti dalla zona. L’ex Daunia Latte è un ghetto, che ospita centinaia di migranti, abusivamente. Da anni, in condizioni vergognose, con i ragazzi a tirare acqua dai tombini. “La cosa crea disagi per gli artigiani. Come Regione stiamo cercando di tirar fuori dai Ghetti i cittadini stranieri, nel Leccese abbiamo realizzato gli insediamenti in 2 mesi, qui invece ci scontriamo di fronte a resistenze ed opposizioni di natura politica e culturale. Si preferiscono le occupazioni abusive anziché sistemazioni regolari. Perché persistono queste resistenze che non hanno ragione di esistere? È una provincia che è sempre stata considerata fanalino di coda politicamente, serve una concertazione”, ha osservato l’ex poliziotto.
“Ho conosciuto l’artigiano che produce i biscotti Doemi, i più buoni del mondo. Tutti indistintamente hanno lanciato un grido di dolore, la permanenza a Foggia al Villaggio Artigiani, è una forma di resistenza eroica”, ha esplicitato in una breve nota Mainiero oggi.
In sala tra il pubblico, i due eletti comunali Pasquale Cataneo e Nicola Russo, il salviniano Silvano Contini, il capogruppo Lega Antonio Vigiano, Nino de Rogatis, Franco Cuttano, il gruppo meloniano di Jenny Moffa e gli altri amici. Le Primarie del centrodestra sembrano ormai un approdo certo per la coalizione, anche Fitto ieri e Franco Di Giuseppe lo hanno ribadito e da Bari sono sicuri di celebrarle. Mainiero potrebbe essere un candidato molto supportato ad eventuali Primarie e non soltanto dai Fratelli d’Italia.
Ma altri esponenti indipendenti, come Giuseppe Pertosa, si dichiarano indisponibili all’appuntamento. “Le Primarie? No grazie. L’attuale scenario politico locale premierebbe non il più meritevole, bensì il più scafato e Foggia, per la sua sopravvivenza, non può più permettersi errori di questo genere”, commenta a l’Immediato.