Un agosto caldo per la Prefettura di Foggia. La Prefetta Iolanda Rolli responsabile del settore Immigrazione, nel bel mezzo della sua operazione sui moduli abitativi per migranti diffusi nelle campagne della Capitanata, che avrebbero dovuto svuotare i ghetti e che sono stati mostrati anche al Ministro dell’Interno Matteo Salvini, durante la sua visita a Foggia dopo le stragi dei braccianti stipati nei camioncini dei caporali , è stata trasferita all’Ufficio territoriale del Governo a Macerata. Per gli insiders il messaggio è chiaro: sull’immigrazione è cambiata la musica.
A cominciare dal palazzo romano del Ministero dove Mario Morcone, prefetto e attuale direttore del Cir, Consiglio italiano per i rifugiati ed ex capo di Gabinetto con Marco Minniti, è stato sostituito dal napoletano Matteo Piantedosi, ex vice direttore generale della Pubblica Sicurezza per l’attività di coordinamento e pianificazione delle Forze di Polizia ed ex prefetto di Bologna.
Francesco Antonio Cappetta per anni dirigente a Foggia e viceprefetto vicario, inviato a Castel Volturno, è stato nominato nelle settimane scorse prefetto a Benevento.
“Si sta cambiando tutto lo scenario con una impostazione diversa, l’atteggiamento di Salvini sui migranti è quello di smantellare tutto il sistema di assistenzialismo di questi anni”, dice una fonte prefettizia. Rolli non dovrebbe essere non sostituita in quel ruolo che aveva in Capitanata, Salvini potrebbe proseguire nella decisione di non prevedere strutture burocratiche prefettizie ad hoc per l’affaire migranti, potenziando l’intelligence delle Forze dell’ordine. Per ora le sue competenze sono state riunite in quelle del Prefetto Massimo Mariani.
Dal territorio arriva il plauso al lavoro di Rolli. “Desidero congratularmi con il neoprefetto di Macerata Iolanda Rolli per il prestigioso incarico che le è stato conferito ed esprimerle il mio più profondo ringraziamento per l’impegno profuso a favore di questo territorio, che, come lei stessa ha avuto modo di confidarmi, “ti prende l’anima, nonostante le difficoltà e le contraddizioni” che lo caratterizzano, rispetto alle quali è doveroso che si riprenda da subito a lavorare alacremente”. Così il vicesindaco di Cerignola e assessore alle Politiche sociali e migratorie, Rino Pezzano, sul congedo del commissario straordinario all’immigrazione Rolli dal territorio di Capitanata, ad un anno dal suo arrivo, e sulla necessità di scongiurare il possibile stallo che ne deriverebbe nel settore.
“Come è noto – sottolinea Pezzano-, le competenze oggi sono state riunite in capo alla Prefettura di Foggia, segnatamente sotto l’egida del prefetto Massimo Mariani, quale massima istituzione del territorio, oltre che diramazione degli Interni. Una istituzione che, tuttavia, assomma in sé la trattazione di tutte le emergenze che riguardano la Capitanata, in ogni ambito. L’auspicio, dunque,è che, oggi più di ieri, enti ed organizzazioni demandati alla risoluzione dei problemi inerenti la sfera migratoria in provincia di Foggia, degenerata in vera e propria emergenza (ultima in ordine di tempo la tragedia dei braccianti sulle nostre strade), supportino e lavorino alacremente, ciascuno per la propria parte di competenza, a che le progettualità messe in campo -e finanziate- non restino lettera morta ma trovino immediata concretezza”.
“Come Comune di Cerignola siamo pronti a fare la nostra parte da tempo, essendoci già attivati con numerose misure di settore (Sprar, Sportello Immigrazione, Consulta Politiche Migratorie). Regione e Governo, pertanto, non hanno che da convocare subito un tavolo di concertazione, dimostrando così nei fatti che la tragedia di qualche giorno fa non è stata anche questa volta mero appiglio per l’ennesima passerella politica”.
“Sono certo – continua Pezzano- che, oltre agli annunci, il Ministro Salvini voglia seriamente mettersi a lavorare sul campo a politiche di regolamentazione dei flussi e di “integrazione reale”, superando definitivamente la stagione del caporalato, dei ghetti, della emarginazione sociale. In quest’ottica, la Capitanata dovrebbe essere il primo e più emblematico banco di prova, afflitta com’è da grandi tragedie e disseminata di ghetti e di realtà già definite “vergogna italiana” (si pensi alla cd pista del Cara di Borgo Mezzanone). Sono altresì convinto che, nella sua recente visita, il Ministro agli Interni queste questioni le abbia apprese e che sia convinto anch’egli che meritino immediata risposta. Come amministratore, dunque, resto in attesa di disposizioni a che si possa riprendere con rinnovata alacrità a lavorare a misure risolutive, alcune di queste, in verità, già parzialmente ideate, discusse e finanziate”.
“Auspico – conclude il vicesindaco- tempi brevi di reazione. E soprattutto che si possa tornare subito a metter mano a quelle progettualità alle quali aveva egregiamente lavorato la Regione Puglia con il compianto dirigente del settore Migrazioni ed Antimafia sociale, Stefano Fumarulo. Una dipartita che ha purtroppo fatto registrare in questo territorio, e non solo, un lungo momento di stallo in tema di politiche migratorie; riprova ne è la stessa vacatio lasciata dal giovane dirigente a livello regionale, rispetto alla quale il presidente Michele Emiliano farebbe bene ad attivarsi per riprendere da dove si era rimasti. Perché non si aspetti sempre l’ennesima tragedia”.