Spedito ai domiciliari Domenico Valentini, 46enne foggiano ritenuto sodale del boss Rocco Moretti detto “il porco”. Valentini ha lasciato il carcere di Lecce per trasferirsi in una località dell’Abruzzo. L’uomo era stato arrestato assieme al capomafia il 9 ottobre 2017 per estorsioni ai danni di un imprenditore. Per lo stesso episodio, “il porco” è tuttora in cella.
Il gip di Bari ha invece ritenuto attenuate le esigenze cautelari per il 46enne foggiano, anche perchè l’indagine a carico di una mezza dozzina di foggiani e sanseveresi è ormai chiusa. Stando all’accusa, Moretti e Valentini pretesero 200mila euro dalla vittima che si era rifiutata di rinunciare all’acquisto di alcuni terreni a Borgo Incoronata. Ci sarebbero state continue pressioni per circa un anno e mezzo, da fine 2015 all’estate 2017. Valentini negò tutto, limitandosi a dire che conosceva l’imprenditore solo per ragioni di lavoro.
Secondo chi indaga, però, dietro questa vicenda potrebbe esserci molto altro, inclusi i collegamenti con l’omicidio del 14 luglio 2017 di Matteo Lombardozzi, trucidato nei pressi di San Severo mentre stava rientrando in carcere. Lombardozzi, in base a quanto emerso dal lavoro degli inquirenti, era una sorta di “factotum” per conto dell’imprenditore vittima di estorsioni e si sarebbe messo in mezzo nella vicenda.
Sia in quest’ultimo caso e sia nella storia relativa alle estorsioni, emergerebbe ancora una volta il forte legame tra la mafia foggiana e quella di San Severo. Secondo gli ultimi report della Direzione Investigativa Antimafia, il clan Moretti sarebbe in forte ascesa, forte delle alleanze coi gruppi criminali dell’Alto Tavoliere (i Lapiccirella in particolare) e coi giovani boss di Vieste e Monte Sant’Angelo.
Nella foto in alto, da sinistra, Moretti e Valentini