Flash mob, lumini e croci per la morte dei pini, segati e abbattuti dal Comune di Foggia, previa relazione del fitopatologo, per far posto alla piazzetta sponsorizzata da Siem. Residenti, ambientalisti, qualche eletto e più di un esperto sono al crocevia di viale Michelangelo per testimoniare il proprio sdegno per non essere stati né consultati né informati. Tra loro anche la figlia di colui che costruì lo stabile e piantò i pini 40 anni fa. Non sono anche le piante dei monumenti della città?
IL PD CONTRO ASSESSORE MORESE
Dichiarazione del consigliere comunale del Gruppo consiliare del Partito Democratico Pasquale Russo, già assessore all’Ambiente nella Giunta Mongelli. “I politici che non vogliono assumere la responsabilità delle proprie scelte si nascondono dietro i pareri tecnici. E così ha fatto l’assessore all’Ambiente del Comune di Foggia Francesco Morese mostrando alla stampa la perizia sulla cui base è stato deciso il taglio di 14 pini ultradecennali.
Tutti alberi sanissimi con un solo problema in comune: tendono ad inclinarsi e le radici ad emergere, provocando danni all’asfalto del marciapiede e dell’area sottostante gli stessi pini.
Problema comune a decine di altre strade e piazze della nostra città ed a migliaia di strade e piazze di tutte le città in cui, nel corso dei decenni, sono stati piantati alberi come quelli tagliati nell’area tra viale Michelangelo e viale Ofanto.
Allora, assessore Morese, abbia il coraggio di dire che tutti i pini ultradecennali foggiani devono essere tagliati. Abbia il coraggio di commissionare un’ulteriore perizia per tutti gli alberi esistenti in città in condizioni apparentemente simili a quelli segati e dica ai cittadini che è necessario abbattere decine e decine di quegli alberi.
Siccome sono certo che ciò non avverrà, sono quasi certo che a motivare il taglio dei pini di viale Michelangelo siano state altre ragioni. La Giunta ha scelto di dar corso ad un progetto di riqualificazione dell’area che non prevede la coesistenza di quegli alberi con le essenze che si andranno a piantare e le strutture che si andranno a realizzare.
È questa l’unica ragione. Almeno, è questa l’unica ragione deducibile dall’analisi degli atti e delle decisioni note. Se poi ci siano altre ragioni, evidentemente inconfessabili, lo sa solo l’assessore Morese che nella vicenda specifica ha dimostrato quali e quanti danni possa causare all’ecosistema urbano un amministratore privo di sensibilità ambientalista”.