Non solo “Bella ciao” sulla navetta, il Ministro Matteo Salvini in visita e in comizio ieri a Brindisi per la campagna elettorale delle amministrative ha rinsaldato i suoi rapporti col gruppo dirigente pugliese, restando a cena col segretario regionale Andrea Caroppo e un gruppo di amici tra cui un nipote sangiovannese e figlio spirituale di Padre Pio, un altro parente celebre, ossia Fabrizio Tatarella, nipote di Pinuccio Tatarella e ormai ideologo della Lega in Puglia, accompagnato da Salvatore Zamparese (nella foto in alto con Salvini) segretario della Lega a Cerignola, l’amico di sempre del Papete Massimo Casanova, Guido e Daniele Cusmai, quest’ultimo candidato sindaco a Vico e una fitta rete pugliese di ex An insieme a Massimo Ciullo candidato sindaco a Brindisi. Assente stavolta alla cena di partito il segretario generale della Fiera e consigliere comunale e provinciale Raimondo Ursitti.
Solo in piazza, sotto al palco, il capogruppo alla Provincia già candidato capolista alla Camera l’avvocato Joseph Splendido e il vice coordinatore cittadino Gianfranco Fariello.
Nella Lega di Capitanata crescono le belligeranze tacite per le prossime competizioni elettorali, con il sindaco di Apricena Antonio Potenza assai mobile sul territorio in vista delle Regionali 2020, cui ambisce anche il capogruppo foggiano Alfonso Fiore.
Non ha fatto una bella figura, secondo gli insiders, il vicepresidente del Consiglio regionale Giandiego Gatta, il quale pur pronto ad entrare tra i salviniani si sarebbe visto chiudere l’ingresso per via della sua pettorina alle Politiche. Salvini ancora ieri è stato chiaro: non può entrare nella Lega chi il 4 marzo stava da tutt’altra parte ed era pure candidato.
Intanto tra gli azzurri cresce il malumore. Forza Italia ha detto no al Governo insieme al Pd e sebbene tutto sia prematuro anche a livello locale si sa che il partito ha due strade dinanzi a sé: o radicalizzarsi seguendo la linea di Giovanni Toti o approdare in un contenitore moderato guidato da Carlo Calenda, che lavora al fronte repubblicano.
Che fare? In consiglio comunale se ne discute, le amministrative a Foggia sono vicine e la campagna elettorale è già in fase avanzata per chi vuole essere rieletto.
“Non sto condividendo la linea di Berlusconi, soprattutto dopo che lui aveva dato il via al patto del Nazareno. Il suo no al Governo Conte mi sembra una posizione incoerente, avrebbe potuto astenersi”, è il commento dell’eletto Pasquale Rignanese, delegato alla pubblica illuminazione nell’amministrazione Landella.
“Con alcuni amici stiamo valutando – prosegue -. Di certo i dirigenti della Lega stanno selezionando le persone, quello che non ha fatto Berlusconi in questi anni. La classe dirigente che aveva le caratteristiche iniziali della rivoluzione liberale non è cresciuta dentro il partito, siamo andati avanti consegnando i vari gruppi locali al baronetto di turno. Berlusconi nei territori ha candidato signorine o ex grilline, in pieno contrasto con le prerogative e i principi sui quali si fondava Forza Italia, un partito pluralista ed aperto, che aveva una matrice sociale raccogliendo anche il testimone di tutta la storia di Bettino Craxi. Oggi tutto questo è morto, Berlusconi è stato un fenomeno nel 1994 e oggi lo è Salvini, che ha saputo costruirsi una classe dirigente. La Lega dove governa ha risultati strepitosi: Salvini è uno che si è sporcato le mani nell’organizzazione dei territori portando un partito che era ormai confinato al 3% al 28% secondo i sondaggi. È questo il lavoro di un vero leader politico e non solo vivere di un sogno”.
Rignanese tra i primissimi ad aprire un club e ad avere un circolo in Via Montegrappa spera in una politica non più improntata alla improvvisazione. “In Questo momento sto condividendo Salvini, ha gestito in maniera coerente la sua forza politica”.