Belgioioso, coi conti bloccati, si dimette dalla Fiera. Ma determinazione allacci dell’ex distretto non porta la sua firma

“Non intendo continuare ad assumermi responsabilità gravose, per giunta a titolo gratuito”, ha detto l’ex dirigente

Diversi conti bancari bloccati a lui e alla moglie, case e terreni sequestrati con la trascrizione del 31 maggio 2018 dell’atto esecutivo o cautelare del decreto di sequestro conservativo emesso dalla Corte dei Conti Sezione Giurisdizionale di Bari per l’affaire delle determinazioni “falsificate” alla Caserma Oddone. L’ingegnere Potito Belgioioso (coinvolto nel caso insieme a Fernando Biagini, Fernando Corvino e Matteo Ercolino), che era stato chiamato come dirigente dall’ex sindaco Gianni Mongelli al Comune di Foggia dopo l’inchiesta sul Tribunale che coinvolse Fernando Biagini poi riconfermato dal successore Franco Landella, ha deciso di dare un taglio netto ai suoi incarichi pubblici.

Questa mattina – ha annunciato -, ha rassegnato le sue dimissioni da commissario straordinario dell’Ente Fiera, dove era stato nominato in quota assessore regionale Leo Di Gioia, per dare una accelerazione ai bandi dell’appalto integrato da 28 milioni di euro. Il suo incarico è scaduto, dopo una prima lunga prorogatio e un secondo mandato, ad aprile scorso, ma si andava verso una terza riconferma, dal momento che l’ex ingegnere capo della Provincia di Foggia tra i redattori del piano Capitanata 2020, non aveva ancora ultimato il suo operato col secondo bando per la riqualificazione della Fiera che stenta ad arrivare, mentre il primo, quello del parcheggio, è incagliato in un usuale ricorso al Tar, dopo l’aggiudicazione del dicembre 2017.

“Non intendo continuare ad assumermi responsabilità gravose, per giunta a titolo gratuito”, ha detto il 67enne ex dirigente. 3899 metri quadrati dentro un’area di 14.505 metri quadrati. Questa è la Caserma Oddone, meglio nota come ex distretto militare. Dal 1999 al 2015, i 4 dirigenti comunali che si sono susseguiti hanno firmato determinazioni dirigenziali per “forniture agli edifici comunali”, con le quali si remuneravano le bollette agli occupanti abusivi.

Per più di 15 anni 82 persone alloggiate nell’ex distretto militare non hanno pagato né le utenze di luce e né i tributi per i rifiuti. Il danno erariale per il Comune di Foggia è pari a 634.881 euro. Belgioioso, a cui la Corte imputa circa 90mila euro, si difende sostenendo che è stato il primo dirigente a porre la questione degli allacci delle utenze idriche ed elettriche. Ma la determinazione dirigenziale che ha portato alla svolta porta la firma del collega ingegnere Paolo Affatato ed è datata 22 gennaio 2016. In quell’atto si ammettono le colpe delle varie amministrazioni e della burocrazia municipale.

L’amministrazione comunale è proprietaria dello stabile sito in via Fuiani/via A. Muscio ex distretto Militare; nello stesso immobile da circa 15 anni sono allocate 24 famiglie in altrettante unità abitative – si legge -. Il Comune di Foggia in tutti questi anni ha sopportato i costi delle utenze idriche ed elettriche. È intenzione dell’Amministrazione Comunale dotare ogni singolo nucleo familiare di impianto idrico/fognario/ elettrico singolo ed esclusivo al fine di non effettuare più pagamenti derivanti da consumi e servizi, non consentiti dalle vigenti norme. L’amministrazione, in quanto proprietaria delle unità alloggiative, temporanee e non definitive, comunque destinate ad indigenti, intende assumere l’onere economico necessario alla realizzazione e posa in opera di opportuni contatori predisposti idonei per i successivi singoli alloggi”.

24 contatori AQP con realizzazione di 3 nicchie, con relative portelle metalliche e serratura di chiusura più l’istallazione di contatori ENEL ed allacciamento collettivo per 25 forniture in bassa tensione sono costati al Comune altri 42mila euro.

(video realizzato da Fabrizio Jamie De Lillo)