Innovazione in agricoltura, a Foggia tutte le idee nella due giorni di InControCorrente

In cattedra illustrati percorsi, modelli e metodologie per lo sviluppo delle competenze e delle professionalità pugliesi

Si è conclusa oggi al Dipartimento di Studi Umanisti dell’Unifg la due giorni sull’innovazione promossa dall’assessorato al Lavoro, all’istruzione e alla Formazione della Regione Puglia, in collaborazione con l’Agenzia Regionale per la Tecnologia e Innovazione ARTI dal titolo “InControCorrente”. Imprenditori di successo, giovani creativi, pensatori, sociologi, tecnici dell’istruzione e della formazione, operatori dei sistemi del lavoro, esponenti della società civile, del sociale e del volontariato, operanti a livello regionale, nazionale ed internazionale si sono susseguiti in cattedra per illustrare percorsi, modelli e metodologie per lo sviluppo delle competenze e delle professionalità pugliesi.

“Made in Puglia”, è stato il claim per creare attraverso InControCorrente un contenitore di idee, buone pratiche e dialoghi tra i vari attori dell’economia della conoscenza in agricoltura. Ieri si sono presentate alcune realtà di successo della Capitanata come la IA Trade di Luca Pietrasanta, con sede legale al D-Campus di Paki Russo, che commercializza agrifood. La sua realtà vuole essere qualcosa di più di un mero market place. L’idea è nata dall’incontro col docente di Agraria Maurizio Prosperi, da sempre vicino al Giappone per via di sua moglie asiatica. Grazie a lui la società ha aiutato due marchi come Teanum e D’Araprì a penetrare i mercati del far east. Oggi la IA Trade detiene in Giappone il 58% del suo business, commercializzando soprattutto prodotti di nicchia.

Questa mattina invece è stata la volta di “Agrofactor” una competizione tra startup ad alto contenuto innovativo del settore agroalimentare, selezionate attraverso una Call for Solutions internazionale, per rendere evidente la carica innovativa della Regione Puglia.

Sul podio, vincitori di un percorso di accelerazione: al primo posto la XFarm di Lucas Marchesini, il cui obiettivo è internazionalizzare il software che aiuta gli agricoltori a lavorare, migliorando la gestione dei dati attraverso un quaderno di campagna digitale e creando tutti i documenti oggi fondamentali per tracciare le proprie attività e garantire i propri prodotti; al secondo la CupGrape di due giovani socie slovene che intendono sviluppare un business sul riciclo delle plastiche agricole e al terzo la “Risorsa Vitae” del tecnologo foggiano Marco Simoniello, il quale sta producendo creme antiage dalle alghe unicellulari. Non sono mancate le prove direttamente sulla pelle delle funzionarie e dirigenti regionali dell’Arti.

Menzione speciale per Pando di un giovanissimo informatico indiano, che mira a digitalizzare i campi con protocolli automatizzati e la targhettizzazione dei piccoli agricoltori. Tanti i progetti visionari da parte di urban farmers, come quello dell’israeliano Studio Azue, che studia tetti agricoli e zone verdi di agri-urbanism. Dal Ghana Iddrism Abdul Latif ha presentato la sua start up sulla valorizzazione dello shea tree, l’albero del burro di karitè, tra i principali ingredienti dell’industria cosmetica internazionale.

Il foggiano Nicola Campese ha presentato “Alla giornata”, una start up di 3 giovani già finanziata dalla Regione Puglia, che si propone di eliminare l’ intermediazione illegale in agricoltura creando filiere etiche con capitale sociale locale. 3500 le aziende bio pugliesi, più di 100mila i soggetti in cerca di occupazione per lo più disoccupati e migranti, il 60% dei quali rappresentato da forza lavoro locale. L’idea di “Alla giornata” è quella di creare una piattaforma per la ricerca di lavoro da un lato e per la certificazione etica dall’altro. Cosa la rende diversa dai portali di annunci di lavoro? La mission: Alla giornata non promuove solo l’annuncio lavorativo ma incrocia domanda ed offerta. Al momento, dalla data di attivazione ad ottobre 2017, la start up ha generato 30 opportunità di lavoro con 10 aziende partner. “Abbiamo bisogno di 100mila euro per sviluppare bene la piattaforma”, ha ammesso Campese.

Tutte le idee, come hanno evidenziato i giurati, hanno mostrato grandi potenzialità, sebbene fossero prive spesso di indicazioni sul mercato di riferimento. Per molti il business plan con l’indicazione della swot analysis e la potenziale catena del valore è ancora molto vago.



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