L’amministrazione comunale foggiana è in piena verifica. Ieri ci sono stati nuovi incontri e annusamenti, con l’offerta del coordinatore Raffaele Di Mauro di un assessorato per ciascun suo omologo del centrodestra. Potrebbero entrare in Giunta, insieme allo stesso Di Mauro, secondo i desiderata del sindaco Franco Landella, i più “dialoganti” Giandonato La Salandra dei Fratelli d’Italia e Silvano Contini segretario della Lega, in modo così da recuperare almeno 4 voti in consiglio comunale. Ma ad oggi l’operazione sembra alquanto difficile, gli eletti in aula non vogliono essere scavalcati dai loro riferimenti politici. Secondo i pessimisti, tutta la manovra si chiuderà con un nulla di fatto.
“Non entra nessuno, se ci sono i numeri si va avanti, se non abbiamo i numeri, se la Lega si tira fuori, si va a casa e si scioglie il consiglio comunale e cade l’amministrazione. Tanto ormai è finita, non c’è tempo per l’ennesimo azzeramento”, è il commento di un autorevole esponente del centrodestra a l’Immediato.
A dimostrazione di tale chiusura, nella serata nazionale dello strappo nel centrodestra causato da Matteo Salvini, c’è anche la nota del capogruppo dei Fratelli d’Italia Giuseppe Mainiero: “All’indomani del voto del 4 marzo, dopo 4 anni di letargo e di assordante silenzio, abbiamo accolto con favore l’accorato invito del Segretario di Forza Italia Raffaele Di Mauro che, accortosi che a palazzo di Città non “governa la coalizione del Centrodestra”, faceva appello alle ragioni del “valore della unità della coalizione politica”. Di Mauro probabilmente confonde un “accordo politico” con un “rimpastino” che serve solo a trovare qualche voto per il bilancio di previsione”.
Mainiero: “Siamo al delirio puro”
Giuseppe Mainiero critica aspramente la posizione di Di Mauro, che appella come “ventriloquo di Landella”. “Pensa di superare i problemi politici offrendo un paio di assessorati a Fratelli d’Italia e Lega, dove, addirittura lui, il Landella, si riserverebbe il diritto di veto sui nomi eventualmente proposti. Insomma siamo al delirio puro”, tuona il commercialista meloniano.
Nella nota stampa parla anche a nome del partito e di Giandonato La Salandra, benché in molti nel centrodestra siano convinti che il coordinatore dei FdI sia pronto ad abbandonare l’ascia di guerra e a superare l’ostilità di Mainiero al Comune di Foggia. Dalla sua il dirigente avrebbe anche i risultati della Camera dei Fratelli d’Italia, circa 1000 voti, non ascrivibili a Giuseppe Mainiero, il quale aveva dichiarato di non poter votare per il centrodestra di Michaela Di Donna. Ergo, pure per il suo partito e per Marcello Gemmato. Tuttavia il consigliere va diritto per la sua strada. “L’unico accordo che siamo disposti a sottoscrivere, è quello che apre una stagione nuova. Per quanto ci riguarda siamo a lavoro da oltre tre anni per scrivere un racconto nuovo per la nostra Città , una Città che ha smarrito la trama, il suo racconto. Pensavamo, o meglio ci eravamo illusi, che la ragione avesse prevalso. Prendere atto del fallimento dell’amministrazione Landella, priva di colore politico, ed aprire una stagione nuova, che proiettasse la coalizione politica del centrodestra, attraverso un forte tratto di discontinuità amministrativa, partendo da un indirizzo politico chiaro: 1) richiesta di revoca del Piano di Riequilibrio; 2) azzeramento della Giunta; 3) nomina di un esecutivo tecnico a sei, con i partiti fuori dalle dinamiche di gestione”.
Sferzate finali anche all’opposizione: “Anche quest’anno il solito copione, con la complicità di chi, pur proclamandosi all’opposizione, sarà assente dai banchi, consentendo a landella ed alla sua minoranza ( 13 consiglieri su 32) di approvare l’ennesimo aumento delle tariffe TARI ed un imbarazzante bilancio di previsione che tenta di tenere in piedi un risibile Piano di Riequilibrio, la cui inadeguatezza è ormai nota a tutti come ha evidenziato,tra l’altro, la stessa Corte dei Conti. Prevarrà, come diceva Andreotti, l’esigenza di tirare a campare perché è sempre meglio che tirare le cuoia (per loro). Per quanto ci riguarda siamo al lavoro per il futuro, un futuro che non contempla alcuna forma di continuità o contiguità con l’amministrazione Landella. Su queste basi si può e si deve costruire la proposta politica di una coalizione che intende superare il degrado, non solo materiale, in cui è precipitata la nostra Città”.
La Salandra: “Serve quadra ad una situazione sicuramente confusa”
Interpellato sulla questione, La Salandra alla nostra testata web ha risposto con la massima sincerità. “All’incontro di ieri Raffaele Di Mauro ha portato sul tavolo una disponibilità del sindaco che prevedeva l’ingresso in giunta di FdI e della Lega. Su questa disponibilità, personalmente ho detto che posta in questi termini è evidente che manchino le condizioni per una ricomposizione del quadro del Centrodestra così come si era auspicato al primo incontro. Nei fatti ci siamo lasciati tutti con un nulla di fatto, e comunque, almeno per quanto mi riguarda, sull’opportunità di invitare ed estendere ogni decisione anche al gruppo di Ursitti (non credo di poterli definire fittiani) o quelli che comunque sono le forze che costituiscono il Centrodestra, diversamente sarebbe un quadro “monco”, anche perché il punto è il quadro amministrativo e politico sul bilancio che si andrebbe ad approvare. Di ingressi in giunta non si è mai discusso, questo è poco ma è sicuro. La mia l’idea è per una giunta a sei con paternità ai partiti che metta ordine amministrativo e dia una quadra ad una situazione sicuramente confusa”.