
Mentre a Palazzo Madama gli azzurri avranno il secondo gruppo, con 61 senatori, con la Lega, che invece ne ha 58, Lorenzo Cesa lascia Noi con l’Italia di Fitto, Lupi e Costa per aderire alla federazione forzista nell’ambito del Ppe, dove entreranno i suoi 4 eletti (De Poli, Saccone, Binetti e Quagliariello). Un risultato che sarà utile al voto sulla seconda carica dello Stato, quando Forza Italia sosterrà la candidatura di Paolo Romani, o quella di un dem.
Al Comune di Foggia, Forza Italia, pur con la tenuta del voto alle Politiche col 19%, assai superiore alla media nazionale, sta vivendo un momento non facile dopo la mancata elezione di Michaela Di Donna e gli strascichi polemici sorti nella coalizione.
Di Giuseppe sovradimensionato

Il partito azzurro è al bivio a Foggia, potrebbe essere costretto ad assumersi la responsabilità della caduta dell’amministrazione, proprio mentre sembra ingrossarsi della componente centrista di Franco Di Giuseppe e Giannicola De Leonardis, il cui futuro politico è quanto mai nebbioso. Di Giuseppe al Comune di Foggia ha ottenuto solo 1004 con Noi con l’Italia, è presumibile quindi che abbia fatto votare per il simbolo di Forza Italia, ma resta pur sempre sovradimensionato in Giunta con due assessori e due deleghe di quel calibro (Welfare e Urbanistica).
L’aut aut
Nel corso della riunione di venerdì sera in Via Salomone a Foggia, alla quale hanno partecipato invitati da Raffaele Di Mauro, Paolo Agostinacchio per i sovranisti, Giandonato La Salandra per Fratelli d’Italia, Biagio Di Muzio per i centristi, Lucio Ventura per la Ppdt e Silvano Contini per la Lega, è stato uno solo il motto, insieme ad un aut aut: azzeramento della squadra di governo. O azzeramento o commissario prefettizio.

“Ci siamo incontrati, abbiamo detto quali sono le esigenze, aspettiamo risposte dall’ambasciatore Di Mauro. L’azzeramento è l’unica alternativa, col dissesto che c’è in atto e la Corte dei Conti col fiato sul collo nessuno firmerebbe un bilancio per pagare le conseguenze di eventuali ricadute contabili e penali. Noi abbiamo chiesto un governo di salute pubblica, non vedo espressioni del centrodestra nell’esecutivo, solo quelle del sindaco e di Di Giuseppe. Aspettiamo cosa ci dirà Raffaele Di Mauro. Serve una quadra intelligente e umiltà da parte del sindaco”, spiega il salviniano Contini a l’Immediato, raggiunto a Vico per una manifestazione del candidato sindaco della Lega Daniele Cusmai.
I rumors però parlano di un azzeramento di giunta molto difficile. “Non si farà mai, resterà tutto così, i tempi sono troppo stretti per il bilancio”, racconta un esperto di crisi di Palazzo.
De Martino: “Apriamoci al dialogo”
Intanto Rino de Martino del movimento politico Io Ci Sono di Puglia Popolare rimarca il suo dissenso rispetto a questo modo di affrontare la politica e i problemi cittadini. “Non credo sia giusto che le sorti di questa città vengano decise ancora da questa amministrazione in accordo solo con Fratelli d’Italia e i salviniani. Non sarebbe più giusto aprire un tavolo di confronto con tutte le forze politiche, anche minoritarie, per preparare il terreno ad una coalizione più coesa? Alla luce di ciò che è successo alle ultime elezioni nazionali, bisognerebbe capire che non è più concepibile una logica di Partito”, osserva alla nostra testata web. I partiti sono morti, il voto ha consegnato una geografia politica stravolta, con una rivoluzione che annienta l’establishment e chiunque creda di essere depositario di simboli e rappresentanza. “Serve una maggiore apertura verso le istanze di tutta la comunità, apriamoci al dialogo”, conclude il manager di spettacolo, fedelissimo di Massimo Cassano.