
di MICHELE IULA
Un dottorato di ricerca all’università di Birmingham e le radici fortemente radicate in provincia di Foggia. Scienza ed economia si intersecano indissolubilmente nel percorso del giovane Francesco Menduni, originario di Orta Nova. L’ingegnere biomedico, infatti, dopo il trasferimento nel Regno Unito ha deciso di fondare una start up per il commercio dei prodotti pugliesi (della Capitanata in particolare) al di là della Manica.
“Da quando sono in Inghilterra – ha raccontato a l’Immediato -, i miei genitori hanno iniziato ad inviarmi pacchi contenenti tutto il cibo che non riuscivo a trovare qui, come olio d’oliva, taralli, biscotti, salumi, formaggi e via dicendo. Riscontrando di non essere il solo ad avere questa necessità, abbiamo deciso di riproporre il cosiddetto ‘Pacco da giù’ in versione commerciale. E cosi è nata South Guys, azienda basata a Birmingham che distribuisce delizie del Sud Italia in UK attraverso un abbonamento mensile al ‘Pacco da Giù’ sulla piattaforma e-commerce sul nostro sito internet. Questo progetto è scaturito dal forte orgoglio e passione per i prodotti di qualità della nostra terra, ed in generale del Sud Italia“.
L’idea è nata assieme ad altri due “cervelli in fuga” conosciuti a Birmingham, Giovanni Cardillo (studente in Banking and Finance all’Università di Bologna) e Luca Pelliccia (ingegnere civile del Comune di Milano). “Siamo riusciti a trasformare l’idea in realtà accedendo ad un programma dell’acceleratore BSEEN, (incubatore di aziende associato ad Aston University) tramite il quale abbiamo ricevuto un supporto economico per registrare l’azienda – spiega Menduni -, spazio d’ufficio per 12 mesi ed un eccellente tutoraggio su qualsiasi problematica aziendale. Ad oggi l’azienda vende principalmente nell’area delle West Midlands, di cui Birmingham è la città cardine, ma stiamo facendo partire forti campagne di marketing per poter far conoscere il brand in tutta Inghilterra”.
Eppure, Francesco – un diploma allo scientifico Marconi di Foggia e una laurea in ingegneria biomedica alla Federico II di Napoli – finora nel suo percorso accademico ha avuto ben altri obiettivi e risultati. “Dopo aver completato gli studi magistrali – ricorda a l’Immediato -, ho intrapreso un dottorato in Ingegneria Biomedica in collaborazione tra le due istituzioni leader in Europa nel campo dell’ottica e optometria: Aston University (Birmingham, UK) e UCM (Madrid, Spagna). Il progetto di dottorato è finanziato dal framework europeo “European Dry Eye Network” (EDEN), piattaforma che punta alla formazione di 10 ricercatori in tutta Europa nel campo dell’occhio secco. Io sono il rappresentante di questi 10 studenti (http://eden-ejd.eu/)”.
“Nello specifico – continua -, il mio progetto di dottorato è finalizzato alla realizzazione di un modello ex-vivo della parte anteriore dell’occhio (dalla cornea al cristallino) che possa rimanere fisiologicamente stabile per un periodo di tempo di 10 giorni. Questo costituirebbe una potente piattaforma per lo screening di nuovi approcci farmacologici a malattie come il Dry Eye (occhio secco), ma anche per il perfezionamento di pratiche chirurgiche quali cataratta e impianto di lenti intraoculari”. Per questo si era trasferito a Birmingham. Adesso il percorso è mutato, ha segnato sentieri nuovi. Gli stessi che, un giorno, potrebbero riportarlo a casa. “Il mio sogno è tornare per poter dare il mio contributo – conclude -. Qui, per il momento, ho trovato la mia dimensione, potendomi esprimere sia nella ricerca che nel business. Due fattori che dovrebbero andare di pari passo anche in Italia, per offrire occasioni ai giovani spesso costretti a sbarcare il lunario nonostante le forti competenze”.