“Prima tappa superata. I giudici mi hanno dato ragione: è conforme a legge l’istanza di restituzione dell’Iva versata dalla Sanitaservice Foggia dalla sua costituzione ad oggi”. È l’ex amministratore della società in house foggiana, Antonio Di Biase, a dare la notizia positiva per le casse regionali. “La Sanitaservice (società-in-house-affidataria-di-servizi-strumentali, mera longa manus della Asl di Foggia) non è soggetto passivo Iva (è priva di ambedue i requisiti-condizioni stabiliti dalle norme in materia: esercizio di attività economiche; svolgimento delle attività in modo indipendente. La commissione tributaria – prosegue nella comunicazione – ha altresì stabilito che i versamenti eseguiti da soggetto non passivo Iva integrano erronei-indebiti pagamenti. Si applica il principio di ripetizione dell’indebito (o, anche, arricchimento senza giusta causa). Conseguenza: prescrizione decennale. L’Agenzia delle Entrate è stata condannata a restituire 8,7 milioni di euro alla Sanitaservice”.
Sull’argomento è intervenuto tempestivamente il consigliere regionale di Sinistra Italiana, Mino Borracino. “Sulla paventata idea di accorpare le sette Sanitaservice pugliesi in un’unica gestione Sinistra Italiana ha sempre mostrato profondo scetticismo. La vicenda dell’Iva non versata da parte della sede di Foggia, che era stata chiamata in causa per giustificare la vicenda giuridica legata all’affidamento in house, ora è stata dipanata”. Istituite nel 2008, queste società occupano attualmente circa 5.000 lavoratori, impegnati in varie mansioni, pulizie, portierato, logistica, ausiliariato, call center. “Grazie all’internalizzazione – continua Borracino -, le Sanitaservice pugliesi hanno garantito in questi anni consistenti risparmi di spesa nella gestione dei servizi strumentali e grazie alla loro istituzione è stato possibile riportare ordine e correttezza nella precedente babele di affidamenti spesso opachi. Non essendo soggetti passivi di Iva dunque le Sanitaservice si rafforzano e non hanno motivo di trasformarsi. Ce lo aspettavamo, contrariamente a chi aveva utilizzato fatti meramente aziendali per giocare politicamente sulla pelle dei lavoratori delle Sanitaservice. Tutto ciò avrebbe nociuto alla sanità pugliese, poichè era chiaro l’ intento di riconsegnare i servizi strumentali nelle mani dei privati. Sinistra Italiana esprime soddisfazione per questo risultato e si augura possano seguire notizie rassicuranti per la vasta platea di lavoratori pugliesi impiegati da anni presso le nostra Asl. A noi preme la qualità dei servizi che le Sanitaservice hanno offerto con responsabilità, consentendo risparmi di spesa per le tasche regionali. Ora il vantaggio sul mercato dei servizi strumentali affidati alle Sanitaservice cresce di 22 punti percentuali, cioè il risparmio per le Asl si accresce del 22%. Altro che buco di 40 milioni! Ora non ci sono più alibi. Le Asl della Puglia – conclude – la smettano di affidare servizi strumentali all’esterno ed utilizzino al meglio questa gestione preziosa non solo per il risparmio ma anche una questione di giustizia ed equità sociale nei confronti dei lavoratori. Occorre ridare dignità al lavoro strappandolo da odiose forme di sfruttamento”.