
Chi voleva eliminare Bruno Carella e perché? L’uomo, 41 anni, foggiano, è scampato a un omicidio la sera di mercoledì scorso in via Forcella, zona nord della città. Carella, detto “u zainett”, non sarebbe legato ai clan della “Società” anche se nel 2004 era tra gli arrestati nel blitz “Poseidon” contro mafia e droga. In primo grado condannato a 7 anni per traffico e spaccio di stupefacenti, in appello fu però assolto dal più grave reato associativo e condannato a 4 anni e 6 mesi per il solo spaccio di droga. Nel 2004, quando era già in cella, finì anche al centro di un’indagine sulla introduzione di droga all’interno del carcere di Foggia. Gli venne sequestrato un telefonino.
Ma da circa due anni, ormai, Carella è libero. Ha soltanto l’obbligo di firma in questura dove si era recato, regolarmente, anche nel giorno dell’agguato. Quella sera era in auto – una Smart – col figlio, quest’ultimo alla guida del mezzo. I due sarebbero stati affiancati da altra vettura, non meglio identificata, con all’interno 3 o 4 persone incappucciate che dunque non erano nascoste dietro un cassonetto, come emerso inizialmente. Poi gli spari che hanno sforacchiato la Smart senza però colpire il 41enne Carella, bersaglio del commando secondo gli uomini della squadra mobile.
I sicari si sarebbero serviti di due fucili. La scientifica ha recuperato sull’asfalto tre bossoli. Gli investigatori vogliono ora capire se le armi possano essere state utilizzate in altri episodi criminosi. Non sarebbero stati eseguiti stub, gli esami per trovare residui di polvere da sparo sulle mani di possibili sospettati. Sentito dagli inquirenti, Carella ha detto di non avere alcuna idea sulle ragioni dell’agguato.