
Un deposito di auto rubate a Foggia. A scoprirlo gli uomini della questura che, nell’ambito della quotidiana attività di prevenzione e controllo del territorio, hanno denunciato D.A., classe 1973, per ricettazione in concorso e furto di energia elettrica e C.G., classe 1970, per ricettazione in concorso.
Intorno alle 15:35 del 23 settembre scorso, un equipaggio della squadra volanti, durante l’ordinario servizio di controllo del territorio, ha perlustrato le strade in agro Tavernola e precisamente sulla S.P. 70, via del Mare, zona nota per il deposito di veicoli rubati. Ad un certo punto, l’equipaggio ha imboccato una strada sterrata che dalla pubblica via fiancheggia alcuni fondi agricoli in uno dei quali gli agenti hanno notato la presenza di tre autoveicoli e di quattro individui intenti a conversare sul piazzale, nonchè di un autocarro cassonato parcheggiato nel terreno. Le tre autovetture, una Renault Clio, una Mondeo e una Audi Q3 avevano le portiere aperte ed erano disposte quasi in formazione e una delle tre era una vettura recente e di particolare pregio. Inoltre, la discussione tra i quattro appariva animata e risultava inusuale che vi fosse tanto movimento in un fondo ordinariamente trovato chiuso e disabitato in precedenti occasioni. Pertanto, l’equipaggio ha effettuato un controllo approfondito.
Il luogo dei fatti è costituito da due superfici confinanti: uno di proprietà D.A., l’altro di proprietà di C.G.. Sull’area insiste un manufatto di piccola cubatura adibito a servizio igienico e piccolo deposito. I quattro soggetti, accortisi che l’auto di servizio si muoveva verso loro, si sono nascosti nella parte posteriore destra della casa rurale insistente sul fondo per poi darsi alla fuga lungo i campi circostanti, disperdendosi.
Le tre autovetture erano state lasciate con le portiere aperte, due delle quali anche con le chiavi di accensione infilate nel relativo nottolino. Avvicinatisi, gli agenti hanno notato subito un secondo autocarro IVECO 240, privo di targa, con un cassone all’interno del quale si trovava un piccolo escavatore da cantiere di marca JCB.
Con l’ausilio di altro personale, gli equipaggi hanno provveduto ad una ispezione più accurata del fondo appurando la presenza anche di un altro mezzo pesante marca IVECO 135-17.
All’esito dei controlli, negativi sulle tre autovetture, è emerso che i tre mezzi industriali erano provento di furto. Considerate le circostanze del rinvenimento, il luogo isolato ed esposto e la compresenza di più soggetti fuggiti, gli agenti hanno perquisito tutti i mezzi, al fine di rinvenire armi o strumenti di effrazione pertinenti al reato di furto, anche con l’ausilio della Polizia Scientifica.
Le perquisizioni a bordo dei veicoli hanno dato esito positivo. Rinvenuti a bordo della Clio un giubbotto, un passamontagna, un paio di guanti, un cappello di lana con visiera, una scatola di guanti in lattice, due fasce in cordura di colore verde oltre ad una pochette contenente la carta d’identità e la carta precettiva di un sorvegliato speciale. Abordo dell’Audi Q3: una targa prova, due fasce in cordura per traino, un paio di guanti nuovi, un giubbotto di colore nero.
Perquisito anche un fabbricato che presentava la porta di ingresso aperta. Lì sono stati recuperati due binocoli, un cacciavite a croce, un trapano, due smerigliatrici, un bilancino di precisione, un fac-simile banconota verde con sovrascritto un numero telefonico, una tessera post-pay, una tessera sanitaria e chiavi di autovetture Mercedes, Fiat e Bmw.
Il casolare oggetto di perquisizione si presentava, alla vista degli operanti, perfettamente pulito ed in ordine, con una lavatrice nella quale vi erano indumenti ancora umidi come appena lavati, il frigo pulito e rifornito di viveri e bevande in abbondanza, residui di rifiuti domestici freschi, il letto parzialmente rigovernato ed ai piedi di esso pantofole e ciabatte, l’armadio pulito ed ordinato con all’interno vestiario lavato e stirato oltre a coperte e lenzuola di ricambio.
Quanto rinvenuto nella casa rurale, della proprietà di C.G., è stato sequestrato. “Decisivo è stato l’intuito degli agenti della squadra volanti – il commento dalla questura – che ha permesso il ritrovamento di mezzi rubati consentendo così di interrompere un’attività criminosa che desta allarme sociale”.