Spavalderia e brutalità, due prerogative della mala garganica. Killer in grado di agire non curanti della presenza di innocenti. Così ieri, due sicari hanno ammazzato Omar Trotta, 31enne di Vieste, già noto alle forze dell’ordine per l’operazione Pitbull del 2010 (droga e estorsioni). Ferito di striscio a una spalla il 21enne Tommaso Tomaiuolo, amico della vittima e anche lui conosciuto agli inquirenti per pregresse vicende giudiziarie tanto da essere sottoposto – attualmente – all’obbligo di firma. Tomaiuolo – che era seduto a tavola con Trotta – è stato ascoltato dai carabinieri ai quali il giovane ha confermato la dinamica.

Gli assassini sono giunti sul posto, provenienti da Piazza Castello, intorno alle 14 a bordo di un grosso scooter. Uno è rimasto alla guida, l’altro è entrato nel ristorante “L’antica bruschetta” di proprietà di Trotta e ha fatto fuoco con una calibro 9. Cinque i colpi esplosi. Il 31enne è morto sul colpo, in presenza della moglie 24enne e della figlia neonata. In zona anche numerosi turisti attoniti. Nelle scorse ore, i carabinieri hanno effettuato cinque perquisizioni e ascoltato otto persone tra cui testimoni oculari. Effettuati anche tre stub su altrettanti sospettati per valutare se abbiano utilizzano armi di recente. L’omicidio di ieri va ad inserirsi nella sanguinosa guerra di mafia che si sta consumando a Vieste tra il clan Notarangelo e il gruppo guidato da Marco Raduano.