
Mercoledì scorso, con la consegna degli attestati di frequenza, si è concluso l’iter del primo corso di formazione per il lavoro di cura organizzato a favore di 50 lavoratori comunitari ed extracomunitari da parte delle Acli provinciali di Foggia in collaborazione con il proprio Patronato e l’associazione Colf e badanti delle Acli. “L’urgenza di fornire strumenti necessari all’orientamento e alla formazione di un settore ancora lontano dall’ottenere una forma giuridica professionale – ha spiegato il presidente Fabio Carbone -, ma che è in forte espansione, quello del lavoro di cura, branca lavorativa estremamente complessa che vede tanti lavoratori nell’alveo di quella dimensione del lavoro nero sottopagato e spesso al limite della dignità lavorativa, ci ha spinto ad uno sforzo importante che non solo tende di offrire un concreto sostegno al settore e al lavoratore impegnato nel dover rispondere a criteri e responsabilità sempre più esigenti, ma soprattutto a dargli dignità e a farlo emergere da una condizione di clandestinità ed anonimato sociale, rendendogli una dimensione professionale e legale del lavoro posto in essere. Insomma, che dia la possibilità a tutti coloro che, per necessità, si avvalgono di questi lavoratori, di poter avere a disposizione, attraverso l’opera di intermediazione del Patronato Acli, uomini e donne capaci e attenti ai bisogni di chi spesso versa in condizioni sanitarie al limite”, sottolinea Fabio Carbone, presidente provinciale delle Acli”.
Il corso è stato frequentato da 50 lavoratori, introdotto e presentato il 5 aprile 2017 dal direttore provinciale e regionale del Patronato Acli, Ernesto Cipriani, coadiuvato dalla responsabile del progetto, Giuliana Rendinella, dalla coordinatrice, Maria De Santis. Il progetto ha visto l’interazione di vari professionisti/ formatori per un totale di 40 ore di lezione teorico/pratiche, da nozioni medico-sanitarie passando per l’alimentazione dell’anziano, nozioni base di pronto soccorso, preparazione e conservazione degli alimenti, sicurezza nei luoghi di lavoro, tecniche di mobilizzazione, elementi di igiene personale, servizi domestici, ma anche educazione all’interculturalità e alla relazione interpersonale, prestazioni previdenziali e fiscali e contratto dei lavoratori domestici.
“Un corso professionalizzante che ha a cura la cura nei processi assistenziali domiciliari – sottolinea ancora Carbone – e che integra la necessità di dare una risposta lavorativa capace di assorbire alle conoscenze tecniche spunti tipici della mission aclista di sensibilità alle dinamiche del lavoro, come nel caso del contratto, e di rispetto della persona assistita.