Parola fine sul caso della salma trafugata di Mike Bongiorno. La Cassazione ha condannato in via definitiva per tentata estorsione in concorso, Pasquale Cianci, 68enne a due anni e quattro mesi, mentre, con il patteggiamento, un anno e 7 mesi a Luigi Spera, 59enne. I due, entrambi di Cerignola ma da anni residenti nel Milanese, furono sorpresi dai carabinieri, un mese dopo la sparizione della bara del presentatore dal cimitero di famiglia di Dagnente di Arona (Novara), mentre, da una cabina telefonica in zona San Siro, a Milano, provavano a contattare uno dei figli di Bongiorno per chiedere un riscatto. Anche se delle spoglie trafugate, per loro stessa ammissione, non sapevano nulla.
I telefonisti avevano chiamato per quattro volte la famiglia, il cui caro era scomparso l’8 settembre 2009 all’età di 85 anni. Ma erano degli sciacalli: essi stessi hanno sempre negato di appartenere, infatti, alla banda che aveva trafugato la salma di Mike Bongiorno e che la fece ritrovare 9 mesi dopo a Vuittone (Milano).